Scandalosi, lascivi e ovviamente cult: 5 film da vedere
Foto: Il Cinema Ritrovato / Cineteca Bologna Distribuzione

Scandalosi, lascivi e ovviamente cult: 5 film da vedere

di Simona Santoni

Hanno sfidato la censura. E il buongusto. Rimanendo scolpiti nella memoria culturale. Restate soli, spegnete le luci… buona visione

Oltre i canoni della consueta decenza, brutali, erotici, scandalosi, sicuramente controversi. Ci sono film che si portano dietro un’eco di polemiche commiste al mito e persistono nella memoria culturale. Hanno provocato la censura. E anche il buongusto. Hanno aperto la porta a voglie inconfessate che nascondiamo persino a noi stessi. Film oltraggiosi, lascivi e ovviamente cult. Con sguardo frontale e sfidante contro la facile morale.
Ne ripercorriamo 5. Rimanete soli, spegnete le luci. Buona visione.

Ultimo tango a Parigi
Photo by Sunset Boulevard/Corbis via Getty Images
Maria Schneider e Marlon Brando nel film “Ultimo tango a Parigi”

Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci

Oh, quanto si è discusso di quel burro usato a mo’ di lubrificante prima di un amplesso anale. Una scena scandalo iconica, subissata di critiche. Sembra sia nata da un’idea estemporanea di Marlon Brando, che in Ultimo tango a Parigi è un americano vedovo di una certa età preda di un’attrazione passionale che sconfina nell’ossessione erotica verso la giovanissima interpretata da Maria Schneider. Lui la coinvolge in una serie di rapporti sessuali violenti, che secondo alcuni benpensanti offendono la dignità femminile.

Nonostante le ovvie grane con la censura, il film di Bertolucci ha avuto un grande successo di pubblico in Italia, tanto da diventare uno dei maggiori incassi di sempre. Un’esplorazione del dolore, dell’amore e del sesso che ha conquistato la critica.

Salò o le 120 giornate di Sodoma
Foto: Il Cinema Ritrovato / Cineteca Bologna Distribuzione
Immagine del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma”

Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini

Salò o le 120 giornate di Sodoma è l’ultimo film di Pasolini, misteriosamente assassinato poche settimane prima della sua prima mondiale.

Tratto dal romanzo licenzioso del marchese de Sade, è uno dei film più scioccanti della storia del cinema. Perversione sessuale, tortura, prostituzione, sadismo, stupro, suicidio: c’è di tutto nello scorcio di Italia occupata dai nazifascisti durante la Repubblica di Salò, che evoca i gironi infernali di Dante. È la metafora di una società depravata e assassina, una sorta di critica politica di allora e di oggi. Fonte di ispirazione per registi contemporanei crudi e amanti del disturbante come Michael Haneke e Lars Von Trier.

Generò una trafila di strascichi giudiziari, con il produttore processato per oscenità e corruzione di minori e la pellicola per anni sequestrata e bandita.

Ecco l'impero dei sensi
Foto: Il Cinema Ritrovato / Cineteca Bologna Distribuzione
Immagine del film “Ecco l’impero dei sensi”

Ecco l’impero dei sensi (1976) di Nagisa Ōshima

Passone e morte. Tra rossi cremisi che abbagliano e la colonna sonora che geme, i tabù sessuali vengono infranti in Ecco l’impero dei sensi, classico della lussuria che celebra il sadomaso, racconto psicosessuale ossessivo, affascinante, provocatorio.

È ispirato al fatto di cronaca che sconvolse il Giappone negli anni Trenta che ha per protagonista Sada Abe (interpretata da Eiko Matsuda), giovane donna che uccise il suo amante Kichizo Ishida (Tatsuya Fuji) per asfissia erotica prima di tagliargli il pene e i testicoli per portarli in giro nella sua borsetta.

Per evitare la censura del suo Paese, il regista giapponese Nagisa Ōshima spedì la pellicola in Francia per lo sviluppo del negativo.

L'ultima tentazione di Cristo
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Willem Dafoe nel film “L’ultima tentazione di Cristo”

L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese

Film di lunga gestazione, ha fatto scandalo. È stato vietato in vari Paesi, il Vaticano è insorto, un gruppo estremista cristiano ha lanciato bottiglie molotov in un cinema di Parigi. Adattamento dell’omonimo romanzo di Nikos Kazantzakis, con colonna sonora di Peter Gabriel, L’ultima tentazione di Cristo è il film più controverso di Scorsese, tacciato di blasfemia.

Racconta il Figlio di Dio, interpretato da Willem Dafoe, come uomo fallibile, soggetto a vizi e tentazioni come ogni essere umano. Mentre è sulla croce, un angelo appare a Gesù e lo conduce in un’allucinazione in cui immagina la vita che avrebbe potuto vivere cedendo alla carne e al voluttuoso appagamento terreno: ed eccolo che lì fa sesso e un figlio con la prostituta Maria Maddalena (Barbara Hershey). Scatenò un polverone.

Bella di giorno
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Il regista Luis Buñuel, un attore e Catherine Deneuve sul set del film “Bella di giorno”

Bella di giorno (1967) di Luis Buñuel

Fu rifiutato al Festival di Cannes e accolto alla Mostra del cinema di Venezia, dove fece scandalo e fu premiato con il Leone d’oro dalla giuria capitanata da Alberto Moravia. Arrivato in sala, ovviamente in mezzo a traversie con la censura, Bella di giorno fu un successo di pubblico.

Ispirandosi al libro di Joseph Kessel, il libertino Luis Buñuel tratta una tematica assai pruriginosa, soprattutto per l’epoca: Catherine Deneuve è una moglie frigida che per vincere la noia coniugale sogna di essere violentemente frustata, ricoperta di fango, calpestata. Cerca un incontro tra le sue fantasie e la realtà in una casa d’appuntamenti di Parigi, facendo la prostituta e rendendosi disponibile solo dalle 14 alle 17, in una sorta di psicanalisi erotica che la sblocchi dalle sue fobie.