Si torna in sala: i 5 film (a maggio) da non perdere
Courtesy of Henrik Ohsten

Si torna in sala: i 5 film (a maggio) da non perdere

di Andrea Giordano

I cinema tornano a vivere, con moderazione e rispettando le distanze, portando in scena grandi storie, di uomini e donne, alle prese con se stessi e in cerca di rivincita. Ecco le cinque migliori pellicole del mese, rigorosamente su grande schermo

Le sale (cinematografiche) riaprono finalmente il loro mondo, fatto di buio, rituali, silenzio, magia, che mancava ormai da troppo tempo, a a cui anche certe piattaforme concedono l’onore del ritorno. Da Woody Allen a Thomas Vinterberg, da donne in crisi o vendicatrici, a scrittori, poeti, insegnanti, tenaci, in cerca di ispirazione e creatività. Con due esperienze, da rivivere: l’11 e il 12 maggio, per celebrare i 20 anni de Il favoloso mondo di Amélie e (già dal 29 aprile) grazie alla versione restaurata di un gioiello d’Oriente, come In The Mood of Love di Wong Kar-wai.

Courtesy of Netflix
“Pieces of a Woman”

PIECES OF A WOMAN (dal 5 maggio)

Da Netflix al grande schermo, per una pellicola, passata in concorso alla Mostra di Venezia 2020, che ha regalato la straordinaria interpretazione di Vanessa Kirby (Coppa Volpi come miglior attrice), segnando inesorabilmente la sua stagione scandita di nomination, fino ad entrare nella cinquina degli Oscar. La storia, diretta da Kornél Mundruczó, è quella di Martha appunto e Sean (Shia LeBeouf), una coppia di Boston, i quali stanno per diventare genitori, anche se la scelta di partorire in casa ha un risvolto tragico che cambia per sempre le loro vite. Per lei è l’inizio di un’odissea lunga un anno, in cui convive co dolore e il rapporto conflittuale del marito, della la madre (attenzione a Ellen Burstyn), oltre all’ostetrica diffamata dall’opinione pubblica, che deve affrontare in tribunale. Un racconto intimo, complesso, capace di avvicinarsi ad un tema più che mai universale, la perdita.

Courtesy of Vision
“Rifkin’s Festival” di Woody Allen

RIFKIN’S FESTIVAL (dal 6 maggio)

O lo ami, o lo “odi”, o semplicemente ti fa guidare da quel narrativo, surreale, pieno di humour, estetica, guizzo geniale, nel descrivere e posizionare oltremodo i personaggi. Dopo A proposito di niente, l’autobiografia, tra i libri -cult del 2020 https://www.iconmagazine.it/uomini/a-proposito-di-niente-woody-allen/ Woody Allen torna a parlare il linguaggio che preferisce, grazie all’uscita (finalmente) della sua ultima creatura, Rifkin’s Festival. Sullo sfondo del San Sebastian Festival ecco allora Mort Rifkin (interpretato da Wallace Shawn), ex professore, fanatico di cinema (come non potrebbe), sposato con Sue (Gina Gershon), addetta stampa di cinema. Viaggiando verso la Spagna, qualcosa li turba, il sospetto (di lui) riguardo al rapporto della donna, col giovane regista e cliente, Philippe (Louis Garrel), forse oltre la sfera professionale. Come il protagonista di Midnight in Paris, in debito di ispirazione, trova invece l’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo, e riflettere profondamente, anche sui capolavori a cui è legato. Introspezione brillante e speranza verso il futuro, a 85 anni Allen fa ancora breccia e si porta dietro la macchina (quarta volta) un altrettanto maestro della Cinematografia, Vittorio Storaro.

Courtesy of Henrik Ohsten
“Un altro giro” di Thomas Vinterberg, con Mads Mikkelsen

UN ALTRO GIRO (dal 13 maggio)

Euforia e tasso alcolico, diventano qui la chiave di lettura poetica, creativa, per dipingere il senso vero, assoluto, nel capire noi stessi, la vita, e cosa possiamo arrivare a fare. La pellicola – rivelazione, trionfatrice agli Efa e Premio Oscar come miglior internazionale, del regista e sceneggiatore danese di Thomas Vinterberg (nominato alla statuetta), apripista 25 anni (con Festen) di Dogma 95, il movimento aperto (poi eclissatosi) fondato insieme a Lars Von Trier, entra di fatto nel glossario del cinema. Un pizzico di follia, ma ad alta gradazione, quella di quattro insegnanti, tra cui un superbo Mads Mikkelsen, alle prese con una teoria esperimento, bere può spalancare le menti, scacciando via i drammi del quotidiano. Si ride, si piange, ma alla fine c’è una delle scene liberatorie più belle dell’anno.

Courtesy of Merie Weismiller Wallace / Focus Features
“Una donna promettente”, con Carey Mulligan

UNA DONNA PROMETTENTE (dal 13 maggio)

In molti l’hanno definita un’opera sovversiva e rivoluzionaria, ma in effetti, forse lo è molto di più. Uomini “bravi” ragazzi soccombono invece, patiscono, si giustificano, temono i propri rimorsi, le loro azioni, nella rivisitazione stile rape&revenge di Emerald Fennell (Oscar per la miglior sceneggiatura originale), candidata insieme a Chloé Zhao, poi vincitrice per Nomadland, come miglior regista dell’anno, e della sua protagonista Cassandra. Promising Young Woman (questo è il titolo originale, girato in poco più di 20 giorni), distribuito da Universal Pictures, parla di vendetta e giustizia, spiazza, mantiene le promesse, rivendicando lo sguardo demolitrice, “diabolico”, profetico, di una donna, volutamente stufa di quello che la circonda. Carey Mulligan, nomination pure per lei, fa il resto.

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“Il cattivo poeta”, con Sergio Castellitto

IL CATTIVO POETA (dal 20 maggio)

Sergio Castellitto indossa i panni, fisici, morali, dell’immenso poerta Gabriele d’Annunzio, raccontando l’inverno della sua vita e il tramonto di una nazione intera, l’Italia, alle porte della seconda guerra mondiale. Il film di Gianluca Jodice, ritrae dunque una delle figure chiave della storia moderna, poco esplorata in realtà, ambientandola a partire dal 1936, quando Giovanni Comini, appena promosso federale, è il più giovane che l’Italia possa vantare, voluto com’è da Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. La prima missione sarà sorvegliare proprio il Vate, che negli ultimi tempi appare contrariato, tanto che Mussolini teme possa danneggiare la sua alleanza con la Germania di Hitler. In attesa di vedere Castellitto nel suo prossimo film da regista, appena annunciato, Il materiale emotivo, godiamocelo severo e sontuoso a braccetto con la storia.