Dal 1° luglio arriva su Netflix il film Sotto il sole di Riccione, che si rifà alla nostra nobile tradizione balneare. In origine ci fu Il Sorpasso, il grande, epico, grottesco on the road ferragostano dell’Italia del Boom. Poi è stata la volta della grande estate collettiva di Sapore di sale, citato da generazioni di italiani, film che ha simbolicamente unito anni 60 e 80. Prendendo il titolo da uno dei successi di Tommaso Paradiso, arriva una commedia che prova a rinverdire i fasti del genere. 

Che faremo quest’estate? I programmi per le vacanze iniziano a sembrare possibili. I viaggi all’estero non troppo consigliabili, forse. All’uscita dalla quarantena lo stesso premier caldeggiava vacanze autarchiche. Sarà un’estate italiana quindi, vissuta o anche solo immaginata.

Se dobbiamo sognarne una, possiamo costruirla con tanti pezzi, e il cinema può ovviamente darci una grande mano. Alle fondamenta c’è Il sorpasso di Dino Risi, il grande, epico, grottesco e comico on the road ferragostano nell’Italia del Boom con un Vittorio Gassman prototipo del rampantismo più vacanziero, con quello strano impasto di vitalità e nostalgia, gli spaghetti allo scoglio mangiati sullo stabilimento, le spiagge lottizzate dagli ombrelloni, il twist e la decappottabile.

C’è poi quella grande estate collettiva che è Sapore di sale, il film di Carlo Vanzina del 1983 citato da generazioni di italiani: è ambientato nel ’64 a Forte dei Marmi e ha un lungo sottofondo di canzoni scolpite nella memoria delle nostre estati, oltre alle maschere di Jerry Calà e Christian De Sica. Le due località più archetipiche sono la Versilia (che c’è anche nel Sorpasso) o la Riviera romagnola. Da queste due coste non si scappa, e l’estate italiana è una specie di fusione delle due, così come il tempo che sembra fermo nei anni 60 oppure negli 80. Aggiungiamo allora all’enciclopedia dell’estate le fotografie di Claude Nori, che proprio degli anni 80 e della Riviera romagnola rappresentano un concentrato irripetibile, così iconiche che a guardarle oggi sembrano pubblicità: ragazzi che si baciano, biliardini, gelati Algida. Mentre decisamente più virata ai 90 è l’estate delle Ferie d’agosto di Virzì, dove quella specie di conflitto di civiltà tra l’italiano borghese e di buone letture e l’italiano selvaggio e arrivista (presente sia nel film di Risi che in quello dei Vanzina) prende la piega della spaccatura tra destra e sinistra, mentre suonano chitarre, tra grandi mangiate comuni e la puzza di zampirone nelle narici.

Tornando alle immagini di Nori, sembrano proprio essere il moodboard su cui hanno studio i Thegiornalisti nell’immaginare il video di Riccione, uno dei più recenti capitoli dell’immaginifica estate italiana. A dirigere c’era il duo di videomakers YouNuts (Niccolò Celaia e Antonio Usbergo) che adesso, il 1° luglio, debuttano su Netflix con soggetto e sceneggiatura di Enrico Vanzina (insieme a Caterina Salvadori e Ciro Zecca) e titolo che non nasconde l’influenza della hit: Sotto il sole di Riccione (nelle foto, due scene), con musiche proprio di Tommaso Paradiso, che appare anche come attore in un cameo. Il film si annuncia come un nuovo Sapore di sale, ma più musicale. La trama è quella delle storie di ragazzi in vacanza che s’intrecciano. Con Lorenzo Zurzolo (uno dei ragazzi di Baby) che interpreta il ruolo di un non vedente in vacanza con la madre, Isabella Ferrari, che proprio in Sapore di sale, 40 anni fa, aveva dato il volto alla ragazza dell’estate italiana per antonomasia. Sul finire di agosto poi facciamo suonare L’estate sta finendo dei Righeira, la colonna sonora perfetta per l’arrivo dei temporali sulla spiaggia e per gli amori che sembrano dissolversi con il ritorno in città.

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Articolo pubblicato su ICON 60