Vacanze a Lisbona, 5 film per conoscerla
Lisbona, Praça do Comércio anche nota come Terreiro do Paço (Photo by Carlos Costa/AFP via Getty Images)

Vacanze a Lisbona, 5 film per conoscerla

di Simona Santoni

Città di fascino decadente, viuzze strette e ripide, tram, azulejos ed elevador, offre location di bellezza struggente e saudade. Ecco un viaggio cinematografico nella capitale portoghese

Lisbona colorata e sensuale, di fascino decadente e poesia. Lisbona di viuzze strette, azulejos, ripide salite e miradouros (scorci panoramici). Di mare e fado, del fiume Tago e dei sette colli che la scortano e solleticano. Lisbona da amare e da scoprire. Anche attraverso i film.

Ecco 5 film per prepararsi a un viaggio a Lisbona, nel Portogallo di bellezza struggente e saudade. Con titoli di registi stranieri, attratti dai misteri della città, ma anche di voci del posto che ne hanno raccontato il suo passato. 

Treno di notte per Lisbona (2013) di Bille August

Un professore annoiato, una giovane che tenta il suicidio, un libro e un biglietto del treno che aprono a una storia da ricostruire. E soprattutto Lisbona, con i suoi misteri, a cui il regista danese Bille August, premio Oscar al miglior film straniero con Pelle alla conquista del mondo, tesse un’ode d’amore ricostruendo la sua Storia di fascismo, Resistenza ed eroi, adattando il romanzo Treno di notte per Lisbona di Pascal Mercier. Con Melanie Laurent, Charlotte Rampling e Jeremy Irons. Soprattutto con lui percorriamo a piedi la capitale portoghese. Eccoci alla Stazione di Santa Apolónia, la stazione ferroviaria più antica di Lisbona, situata a est del centro cittadino su un tratto pianeggiante tra l’estuario del Tago e le colline del quartiere Alfama, il più antico della città dove, nella prima metà dell’Ottocento, nacque il fado, musica popolare di fatalità e nostalgia.

Quindi al Cimitero dos prazeres, uno dei cimiteri più belli d’Europa, che conserva le tombe di molti personaggi importante portoghesi e anche del nostro Antonio Tabucchi, scrittore e critico tra i maggiori esperti di Fernando Pessoa. Ci troviamo poi a Praça Leandro da Silva, piazza triangolare cuore del quartiere Marvilla, zona circondata da quartieri eleganti a lungo abbandonata ma ora nel pieno di un felice momento di riqualificazione urbanistica.
Sempre firmato Bille August, anche il film La casa degli spiriti (1993) con Meryl Streep, nonostante racconti una storia famigliare cilena, è stato girato in buona parte a Lisbona, tra la Rua Augusta, il Cimitero dos Prazeres, l’Assemblea della Repubblica (il parlamento portoghese), la stazione di Santa Apolónia e alcune vie della Baixa, la città bassa.

Lisbona
Photo by Tim Graham/Getty Images
Lisbona, Elevador da Bica

Sostiene Pereira (1995) di Roberto Faenza

A proposito di Antonio Tabucchi, dal suo romanzo Sostiene Pereira nasce il film del nostro Roberto Faenza con un Marcello Mastroianni ai suoi ultimi ciak. In una Lisbona del 1938, nel pieno del regime del dittatore António Salazar, interpreta un vecchio giornalista portoghese abitudinario, chiuso nel suo mondo letterario e dormiente a livello di coscienza, finché non legge il saggio di un giovane italiano idealista (Stefano Dionisi).

Vediamo il suo Pereira muoversi per la città, leggere il giornale al Jardim de São Pedro de Alcântara, da cui si gode di un ottimo miradouro, uno dei belvedere più belli di Lisbona, quindi sedersi ai tavolini del Cafè Orquidea in Rua de O Século, fino alla visita al Convento dos Cardaes, dove Pereira incontrava Padre António (Nicolau Breyner). Eccolo procedere verso Príncipe Real, oggi uno dei quartieri più trendy, poi nella collina del Bairro Alto, quartiere bohémien con ripide vie in ciottoli, per raggiungere il Chiado, zona elegante e caratteristica. Con Mastroianni prendiamo l’Elevador da Bica (o Ascensor da Bica), tra le più caratteristiche funicolari lisbonesi.
Poi eccolo nel Palazzo dei Conti di Castro Guimarães – che nel film è la clinica del dottore interpretato da Daniel Auteuil -, edificio in stile revivalista che culmina nella grande torre che si trova a Cascais, affascinante località peschereccia sulla costa di Lisbona.

Lisbon Story (1994) di Wim Wenders

Poco dopo aver esplorato la capitale tedesca dall’alto ne Il cielo sopra Berlino, Wenders passeggia per Lisbona in compagnia dei Madredeus, celebre gruppo portoghese di fado e folk moderno, in un lungometraggio a metà tra road movie, film musicale, documentario sulla città. Tra le poesie di Pessoa, ecco anche un omaggio, attraverso un cameo, al gigante del cinema portoghese Manoel de Oliveira.
Come parte del programma di Lisbona Città Europea della Cultura 1994, il regista tedesco era stato invitato a realizzare un documentario sulla città: il risultato è Lisbon Story che ci porta soprattutto nelle strade di Alfama, uno dei quartieri più caratteristici e affascinanti della città, che si dispiega sul pendio  tra il castello di São Jorge e il fiume Tago, guidati dalla voce magnifica di Teresa Salgueiro, vivendo Lisbona come una canzone.

Lisbona
Photo by Tim Graham/Getty Images
Lisbona, tipica strada ripida con balconi e bucato steso

Nella tracklist di Lisbon Story e dei Madredeus ecco Céu da Mouraria (Cielo di Mouraria): “Os teus mistérios, Lisboa / São, as pombas que ainda há…” (I tuoi misteri, Lisbona, sono colombe che esistono ancora). La Mouraria è un quartiere verace, multietnico e multiculturale, situato nella freguesia di Santa Maria Maior. Nato come una sorta di ghetto nel XII secolo (era la zona concessa ai mori dopo la conquista cristiana nel XII secolo), si estende da piazza Martin Momiz fino alle alture del castello di São Jorge.
Wenders, che è fan di Lisbona e visitatore abituale, ha avuto però il primo contatto con il paesaggio portoghese – in particolare con Sintra che ha definito il «paradiso perduto» – con il film Lo stato delle cose (1982), Leone d’oro a Venezia, che passa anche per le strade di Lisbona.

Dans la ville blanche (1983) di Alain Tanner

Da un regista svizzero uno dei film più belli su Lisbona, la “città bianca”, così chiamata per il colore di strade ed edifici, rifulgenti di luce. Dans la ville blanche ne cattura la sua bellezza decadente.
Bruno Ganz, che pochi anni dopo sarebbe stato un angelo in veglia su Berlino per Wenders, è un uomo in crisi, un macchinista di una nave mercantile che trova rifugio a Lisbona. La stanza della pensione in cui alloggia ha vista sul molo dall’altra parte del Tago. Nei suoi giorni improvvisati attraversa a piedi la città post-dittatura, con i muri che conservano le tracce della pacifica Rivoluzione dei garofani, e la filma in super 8, tra angoli nascosti, bar di marinai e tram. Ecco il quartiere di Alfama e il suo groviglio di vicoli e labirinti, tra voci, risa, cani che abbaiano. Poi per le stradine della Baixa, davanti al vertiginoso Elevador de Santa Justa in stile gotico. Un film errante sulle note avvolgenti del sassofono di Jean-Luc Barbier. 
E lo scambio di battute iconiche: «Il vostro orologio, le lancette vanno all’indietro». «No, vanno giuste, è il mondo che va all’indietro».

Lisbona, quartiere Alfama
Photo Patricia De Melo Moreira/AFP via Getty Images
Lisbona, quartiere Alfama

Capitani d’aprile (2000) di Maria de Medeiros

Maria de Medeiros, una delle attrici portoghesi di più forte allure internazionale (la Fabienne di Pulp fiction di Quentin Tarantino), è anche regista.
Nel suo debutto dietro la macchina da presa con Capitani d’aprile, presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes, de Medeiros va nella sua Lisbona per ricostruire la Rivoluzione dei garofani del 25 aprile 1974 e omaggiare quei giovani soldati che salvarono la sua patria dalla dittatura. In radio passa la canzone proibita Grândola, Vila Morena, il segnale che dà il la al colpo di Stato, eroico, lirico e pacifico. Il nostro Stefano Accorsi interpreta Salgueiro Maia, ufficiale che diede un decisivo contributo al rovesciamento del regime esistente e contribuì ad evitare spargimenti di sangue.
Respiriamo la storia recente e gloriosa portoghese e intanto viviamo Lisbona attraverso la Rua Augusta, via principale della Baixa, la centrale Praça do Município e la Praça do Comércio, una delle piazze più belle della città e una delle più grandi d’Europa, con una superficie di circa 36.000 mq, simbolo storico del potere politico.