Giacca sì o giacca no? La risposta della moda è affermativa
Foto di Archivio Cameraphoto Epoche/Getty Images

Giacca sì o giacca no? La risposta della moda è affermativa

di Digital Team

La giacca è il capo d’abbigliamento che ogni uomo dovrebbe possedere. E possibilmente in più varianti perché non è vero che sia adatta solo per le occasioni speciali

Sì, la giacca è tornata a monopolizzare il guardaroba maschile. E no, non è più solo in poche colorazioni o varianti. Sembra infatti che gli anni dello streetwear, quindi dell’abbigliamento eccessivamente informale e dannatamente comodo, siano cessati di essere. O, meglio, siamo ancora in quelle annate ma i codici identificativi dell’abbigliamento da strada sono cambiati, incontrandosi con quelli dell’eleganza senza tempo.

A dettare il cambiamento sono anche sfilate, capsule collection e red carpet hollywoodiani, ma è il volere del cliente ad incentivare il cambiamento. Basta a tute, sneakers e felpe, in favore di giacche e ciò che fa da corredo. Rivitalizzate, scomposte e poi ricomposte, colorate, al passo con il contemporaneo ideale maschile, o tutto il contrario. E per la bella stagione siamo in dovere di ritirarle fuori. 

La giacca da uomo: eleganza canonica

Se questo indumento prende il nome da Jacques, soprannome dato ai contadini che durante le rivolte popolari del XIV secolo in Francia indossavano un vestito corto e dal taglio semplice, oggi ha ben poco a che vedere con le sue origini. Piuttosto, è agli inizi del Novecento che dobbiamo ritornare per comprendere i conosciuti tight e smoking a cui spesso si rifanno le giacche viste indosso a uomini e donne del ventunesimo secolo.

Dolce&Gabbana, ad esempio, parte dall’alfabeto del loro stile siciliano, perciò dai blazer over o fascianti alle giacche semitrasparenti in pizzo o a quelle più simili ai Jacques. Naturalmente in total black come Prada, che dà spazio alla speciale semplicità borghese tipica di Miuccia, e Saint Laurent, che predilige una versione dolce ma al contempo forte dell’uomo, fatta di classicità e sperimentazioni quasi genderless. Unendosi a Valentino, minimalista ed intenzionato a mostrare sia pelle sia tessuto nella sua rivitalizzazione dell’eleganza canonica. Per le occasioni importanti? Queste sono le scelte migliori.

La giacca da uomo: divertimento

Eppure l’eleganza canonica tipica delle giacche può subire delle profonde variazioni, concedendo a colori tiepidi e forme diversificate di diventare adatte per occasioni formali quanto informali. Alla fine chi l’ha detto che la giacca non vada bene anche di giorno? Dior Homme e Louis Vuitton sicuramente no. Tra giacche scomposte e rivisitate per il primo, e altrettante decorate da piccole margherite, ridefinite da tagli a zigzag e stratificate mettendo in dubbio la struttura del capo d’abbigliamento diventato ormai fluido, il divertimento sembra essere la parola chiave per la classicità da indossare durante la primavera – estate 2023.

La giacca da uomo: morbidezze

Poi ci sono Giorgio Armani ed Emporio Armani a stravolgere i codici identificativi del blazer quanto della giacca. Come? Salutando la rigidità ed accogliendo la morbidezza, adatta per qualsiasi momento della giornata. Rever profondi e larghi, linee over, tessuti liquidi come il lino, colletti alla coreana e abbinamenti freschi con t-shirt o bluse sono le proposte di re Giorgio per l’uomo da serata in spiaggia o meeting estivo in metropoli. Ed Emporio Armani fa lo stesso, rafforzando quell’ideale attraverso l’utilizzo di un tessuto simile al democratico denim. Talvolta contraddicendosi mostrando in passerella tipiche giacche in total black. Ma il messaggio è chiaro: si può essere chiunque si voglia grazie all’eleganza disinvolta firmata Armani.

E anche grazie alla versione più contemporanea di Boss, caratterizzata da linee over e smoking indossabili tutto il giorno, e di Fendi, che preferisce delineare la figura maschile, abbracciandola con morbidi colori tra il beige e il marrone. Scelti pure dall’uomo Hermès, immerso nell’heritage del marchio e nelle larghezze ben proporzionate, che non appesantiscono la silhouette bensì la aiutano ad emergere. 

La giacca da uomo: anni Ottanta

Parlando di classicità ed ibridi tra morbido e duro, gli anni Ottanta sono necessariamente da citare. Spallone e trame signorili, ma al contempo esagerate, corrispondono alle costanti di quella decade quanto del Versace odierno, che sembra quasi ripescare lo stile di George Michael per il guardaroba maschile di questa primavera – estate. Dimostrando che la passione per il vintage accomuni clienti e stilisti. In questo modo basta cercare nell’armadio dei propri genitori, oppure nonni, per essere un ragazzo di Donatella. E ancora una volta il concetto di ben vestire viene personalizzato.

Foto di Daniele Venturelli/Daniele Venturelli / WireImage
Sfilata uomo primavera – estate 2023 di Versace

La giacca da uomo: colori

Tuttavia una domanda permane: i colori, quelli vivaci e accessi, e le fantasie, quelle distanti da righe e tartan, che fine hanno fatto? Non vi preoccupate perché ci hanno pensato altri, e la moda è bella proprio per la sua varietà. Può essere una tela in perfetto stile pop art, tra colori forti e linee tratteggiate a mo’ di fumetti, figlia della creatività di Jeremy Scott per Moschino, oppure un insieme di motivi geometrici alla Missoni, rimanendo sempre chiccosa. Sarà il capo in sé a permettere ciò? Probabilmente sì.

La giacca da uomo: rock giovanile

Ciononostante, quell’eleganza può essere sradicata in favore di un aspetto più rock, e giovanile. Dsquared2, infatti, si allea con Honda per creare un ibrido tra giacca e biker, ottenendo un prodotto trasversale, unico nel suo genere e colorato. Perfetto per tutte quelle situazioni informali ma ugualmente importanti. Allo stesso modo Celine riprende la giacca e la decora con elementi metallici coerenti con lo spirito indie sleaze di Hedi Slimane. Così coloro che non si sentono appartenere agli amatori dell’indumento che prende il nome da Jacques potranno avvicinarsi a questo senza abbandonare il proprio stile. Perché finalmente non c’è più alcuna scusa per affermare che la giacca sia anacronistica ed esclusiva.