Johnny Depp grunge o retrò in 10 foto micidiali
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Johnny Depp grunge o retrò in 10 foto micidiali

di Simona Santoni

Così accattivante nel suo stile alternativo, rivediamo l’attore nei suoi look da ragazzaccio e poi nell’evoluzione vintage chic. Dalle contaminazioni ora piratesche, ora gitane

Così apparentemente noncurante e quasi trasandato, eppure studiato in ogni dettaglio. È lo stile di Johnny Depp, icona del grunge, che negli anni ha sviluppato con contaminazioni ora gipsy, ora piratesche, talvolta virando verso un abbigliamento più elegante ma sempre dal sapore unico e un po’ vintage. E in un’esplosione attenta e ingorda di accessori: cappelli, collanine, braccialetti, sciarpe, anelli, occhiali.
Mentre risuona ancora l’eco del processo vinto contro l’ex moglie Amber Heard, un polverone mediatico da cui nessuno ha potuto sottrarsi pur con mani a tappar occhi e orecchie, anche lì, tra aule di tribunale, Johnny Depp, con un’invidiabile calma serafica, ha sfoderato look dall’estetica così personale e accattivante.

Johnny Depp
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Johnny Depp ospite del cantante Shane MacGowan, 28 settembre 1994

Tipico degli anni ’80-’90, il modo di vestirsi grunge vuole sembrare qualcosa del tipo “Mi metto la prima cosa che capita, alla rinfusa”. E invece sottende una scelta curata e falsamente trascurata. Prima di essere uno stile d’abbigliamento, il grunge è stato un tipo di musica. Ha origine dalla scena musicale di fine anni ’80 attorno a Seattle. Il termine grunge deriva dall’aggettivo inglese grungy, ovvero sudicio, sporco. Si riferisce quindi a una musica un po’ primordiale e selvaggia, ruvida e disordinata. I maggiori rappresentati? I Nirvana.

Johnny Depp
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Johnny Depp, novembre 1987

Da lì alla moda grunge il passo è stato breve. Kurt Cobain, il leader maledetto dei Nirvana, si scostava dalle convenzioni attingendo allo streetwear: jeans stracciati e abbondanti, magliette larghe usurate e con buchi di tarme, cardigan over, camicie di flanella, strati su strati di capi abbinati in maniera quasi casuale.
Il Johnny Depp delle origini? Così dannatamente grunge e magnetico, con sguardo un po’ scontroso e look da bad boy di noncurante bellezza. Combinando il mood punk con quello da classe operaia.

Johnny Depp
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Johnny Depp al photocall di “Ed Wood” al Festival di Cannes, 26 maggio 1995

Intanto Depp ha inanellato una carriera da alternativo, con scelte artistiche che gli hanno fatto esplorare ogni eccentricità e travestimento, spesso in coppia con l’immaginifico re del gotico Tim Burton: eccolo emarginato e dark Edward Mani di forbice o istrionico Willy Wonka ne La fabbrica di cioccolato o Cappellaio matto di Alice in Wonderland. Ribelle e magnifico. Attore stravagante e anticonformista, ha trasferito anche nella sua immagine un’aura un po’ bohémien e refrattaria agli incanalamenti.

Johnny Depp
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Johnny Depp arriva in Giappone all’aeroporto di Narita per promuovere “Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma”, 9 luglio 2006

Quando Depp è diventato l’eccentrico capitano Jack Sparrow della saga dei Pirati dei Caraibi, anche il look ha avuto spruzzate piratesche, con tocchi etnici chic, tra collane e anelli Cherokee style e baffi e pizzetto da moschettiere.

Johnny Depp
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Johnny Depp a Londra per “Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma”, 4 luglio 2006

E poi… i cappelli. Nell’evoluzione recente il cappello è diventato un tratto distintivo del Johnny Depp che spazia verso il vintage. Per lo più il fedora, in feltro morbido a falda larga. Con occhiali da vista o da sole (spesso con lenti azzurre) dal fascino retrò, a volte sopra ad abiti di sartoria generosi nelle cromie, mai banali, dall’ampio spettro di gradazioni di blu o di marrone, e negli abbinamenti, a strati ovviamente. Perché l’anima grunge è sempre lì sotto che batte. Anche quando Johnny sardonicamente sogghigna sotto le arringhe di un avvocato, anche quando il gitano di Hollywood sembra appena uscito da un atelier di alta moda.