I 10 attori migliori del 2022
Austin Butler (Photo by Tim P. Whitby/Getty Images for Warner Bros.)

I 10 attori migliori del 2022

di Simona Santoni

Da Austin Butler, spettacolare Elvis Presley, a Robert Pattinson, nuovo Batman dolente. E ovviamente lui, Harry Styles, la popstar che vuole il cinema

Con Austin Butler ci siamo emozionati nello spettacolo luccicoso e ancheggiante in onore di Elvis Presley. Con Robert Pattinson siamo scesi nelle profondità di uno stordente dolore. Con Tom Cruisce, invece, in alto e in alto ancora, sulla scia mirabolante degli F-18. Mentre gocciola via l’anno, stiliamo la nostra personalissima top 10 degli attori migliori del 2022. Quelli che più hanno segnato questi mesi, nei premi ricevuti e, soprattutto, nelle emozioni suscitate.

Austin Butler, incredibilmente Elvis

Quanto sa essere rock Austin Butler! Come ancheggiante Presley al servizio del luccicante Baz Luhrmann in Elvis è stato sorprendentemente convincente, anche vocalmente. L’attore americano trentunenne, che già aveva avuto delle piccole parti ne I morti non muoiono di Jarmusch e C’era una volta a… Hollywood di Tarantino, riesce nella rischiosissima impresa di restituirci l’energia del Re del Rock and Roll. Con grinta e grazia. Quando è sul palco è travolgente.
Attesissimo per il prossimo passo: sarà Feyd-Rautha Harkonnen in Dune: Parte Seconda, ruolo da villain che, nella trasposizione cinematografica di Dune di David Lynch, era interpretato da Sting.

Harry Styles
Photo by Jacopo Raule/FilmMagic
Harry Styles sul red carpet della Mostra del cinema di Venezia per “Don’t Worry Darling”, 5 settembre 2022

Harry Styles, dal palco al set

Dopo aver stregato platee da stadio, ora punta anche a quelle da multisala. Il 2022 è l’anno in cui la popstar Harry Styles ha puntato prepotentemente sul cinema, protagonista del distopico e chiacchierato Don’t worry darling e del dramma sentimentale My Policeman, due film non convincenti in cui però lui ha dimostrato di poter osare. Ancora in bilico tra sarà o non sarà, sembra poter avere quella duttilità tra musica e recitazione alla Justin Timberlake. Ora aspettiamo il guizzo definitivo.

Colin Farrell irresistibile da tragicommedia

Alzi la mano chi ha individuato Colin Farrell in The Batman di Matt Reeves. Dentro il trucco del Pinguino, uno dei villain DC più iconici, è assolutamente irriconoscibile. Al di là del make-up addosso, che gli ha richiesto quasi quattro ore di tempo per l’applicazione, l’attore irlandese cambia anche movenze, voce, attitudine usuali.
Ma è soprattutto nel film Gli spiriti dell’Isola (The Banshees of Inisherin) di Martin McDonagh che Colin è irresistibile, pastore ingenuotto di una tragicommedia ispirata: per lui Coppa Volpi a Venezia (per l’uscita del lungometraggio in sala c’è da aspettare febbraio 2023).
Il buon Farrell è protagonista anche di un altro grande film del 2022, Tredici vite di Ron Howard, come uno dei sub che salvò la vita dei ragazzini della squadra di calcio intrappolata nella grotta di Tham Luang in Thailandia, misurato e perfetto.

Robert Pattinson, Batman dolente e intenso

Robert Pattinson era atteso al varco. L’ex vampiro di Twilight osannato da teenager osa mettersi l’armatura di Uomo Pipistrello già indossata possentemente da Christan Bale. E lui, con voce cavernosa, occhi tormentati e imo malessere che emerge in ogni gesto e pure nell’immobilità, sorprende. Ci fa dimenticare ogni Cavaliere oscuro precedente, toglie ogni tentazione di paragone, invischiati come siamo nella sua buia interiorità. Al servizio di Matt Reeves in The Batman ci consegna un film monumentale con un supereroe umano e profondo che sentiamo tanto vicino a noi.

Robert Pattinson
Photo by Dave J Hogan/Getty Images
Robert Pattinson alla proiezione speciale di “The Batman”, Londra, 23 febbraio 2022

Tom Cruise ancora in alto

Tom Cruise sfida il tempo e, da sessantenne, è ancora – piaccia o non piaccia – il re dei cieli degli action. Sempre refrattario alle controfigure, torna nel personaggio che l’ha portato in alto, quel Maverick sicuro di sé, pilota della Marina americana, e in Top Gun 2 destreggia la cloche col solito piglio da simpatico superuomo, sbruffone e accattivante. Se Top Gun: Maverick, 36 anni dopo, sfiora le vette dell’intrattenimento mirabolante e dei record di botteghino è tutto merito suo.  

Mads Mikkelsen, missione cattivo

Sembra così lontano il maestro indifeso accusato ingiustamente di pedofilia ne Il sospetto (2012) di Thomas Vinterberg. Ora Mads Mikkelsen sa difendersi eccome. Anzi, è lui a montare l’attacco. Abilità di un attore cangiante, che sa attraversare i due antipodi delle emozioni. In Animali fantastici 3 ha avuto lo spinoso compito di sostituire Johnny Depp come malefico mago Grindelwald e il danese dallo sguardo freddo e potente ha fatto anche meglio. È vitreo, inamovibile, di autoritaria fermezza.  
Lo vedremo presto in Indiana Jones 5, nei panni di un ex nazista assoldato dalla Nasa. Ovviamente ancora villain.

Dali Benssalah
Photo by VALERIE MACON/AFP via Getty Images
Dali Benssalah all’American French Film Festival, West Hollywood, 13 ottobre 2022

Dali Benssalah, rabbiosamente protettivo

Dali Benssalah è la scoperta di questo 2022. Francese di origini algerine, lo abbiamo visto in due film quest’anno, nell’adrenalinico ed epico Athena di Romain Gavras, in concorso a Venezia, e nel dolce e toccante Una voce fuori dal coro di Yohan Manca. In entrambi il trentenne di Rennes è emerso col suo sguardo frontale, silentemente rabbioso, roccioso e punto fermo pronto a lottare per i suoi cari. Non a caso è stato campione di arti marziali muay thai prima di diplomarsi alla scuola di recitazione Cours Florent. Chi ha buona memoria lo ricorderà come assassino Primo nel film di James Bond No Time to Die (2021). E lo vedremo presto come toy boy di Valeria Bruni Tedeschi in La Ligne – La linea invisibile di Ursula Meier, in uscita a gennaio 2023.

Daniel Kaluuya eroe indolente

Con quel suo fare ciondolante e arrendevole alla vita, Daniel Kaluuya è l’eroe che non ti aspetti. Sfida l’indolenza e una strana presenza celeste che sgranocchia esseri umani, a cavallo in felpa arancione, in Nope, croccante horror di Jordan Peele, alfiere del nuovo cinema afroamericano che dopo Scappa – Get Out ha voluto ancora il 33enne britannico come suo protagonista. E intanto insieme additano l’opera di rimozione del contributo black alla storia dell’Occidente.

Daniel Kaluuya
Photo by Christopher Polk/Getty Images
Daniel Kaluuya agli Academy Awards, Hollywood, 4 marzo 2018

Song Kang-ho spettro dell’umana inadeguatezza

Dici Bong Joon-ho e Park Chan-wook e pensi a lui, a Song Kang-ho, il loro attore prediletto, il papà di famiglia povero di Parasite. Ecco allora che un altro regista asiatico da festival e Oscar, il giapponese Hirokazu Kore’eda, per la sua prima incursione in Corea del Sud non poteva che affidarsi a lui, l’attore sudcoreano che sa infarcire i suoi personaggi di umana inadeguatezza. Il film Le buone stelle – Broker non è quello che ti aspetti da un narratore raffinato e sensibile nell’esplorare legami personali come Kore’eda, ma Song Kang-ho è sempre un appassionato randagio da strada, cuore e difetti. Premiato per la sua interpretazione al Festival di Cannes.

Pier Francesco Favino, l’italiano ovunque

È ormai l’ariete del nostro cinema, l’attore ovunque. Nel 2022 abbiamo visto Pier Francesco Favino in ben tre titoli, la commediola Corro da te, l’asfittico Il colibrì e Nostalgia, uno dei film italiani più riusciti dell’anno, evocativo e dolente, candidato dell’Italia agli Oscar. Favino è indiscutibile, anche quando si ritrova più balbettante in copioni poco interessanti. È anche un po’ sovraesposto. Sembra che non ci sia protagonista maschile di film italiano che non ambisca alle sue spalle solide.