I film più belli secondo Quentin Tarantino

I film più belli secondo Quentin Tarantino

di Simona Santoni

Cinefilo incallito prima ancora che regista, il giocoliere del pulp dispensa spesso liste di film preferiti. Eccone 10 da vedere, secondo lui, capolavori noti o titoli insoliti e sorprendenti. Che hanno influenzato la sua cinematografia di croccante violenza

Cinefilo incallito, Quentin Tarantino, oltre che regista di culto in un battibaleno di titoli, è un divoratore di film, ingordo di ogni genere, b-movies e spaghetti western più che inclusi. Generoso nel rivelare i suoi gusti cinematografici, dispensa spesso liste di film preferiti.
Ripercorriamo dieci film preferiti di Quentin, mentre aspettiamo un suo nuovo lungometraggio. Il precedente è stato C’era una volta a… Hollywood del 2019, con un esilarante Brad Pitt stuntman e un Leonardo DiCaprio attore bolso. Si vocifera che il giocoliere del pulp sia ora al lavoro al suo nuovo film, il decimo, e, ahinoi, forse l’ultimo (da un po’ bofonchia volontà di ritiro dal set): si tratterebbe di The Movie Critic e il titolo lascerebbe pensare che sia incentrato sulla critica cinematografica Pauline Kael, giornalista talentuosa morta nel 2001 che per oltre vent’anni ha scritto di cinema per il New York Times.

Ex dipendente di un videonoleggio diventato regista, Tarantino stupisce con una conoscenza impareggiabile della storia del cinema, abbracciando sia classici universalmente riconosciuti che titoli oscuri o, senza paura, film mainstream (l’anno scorso, ad esempio, ha sostenuto con orgoglio Tog Gun: Maverick).
Ecco qui 10 film tra i suoi film preferiti, quelli che non possono mancare, quelli che più ci incuriosiscono.

Il buono, il brutto, il cattivo (1966) di Sergio Leone

Sergio Leone, certo, il regista che più di ogni altro ha influenzato e affascinato Tarantino. Non può mancare tra i suoi film preferiti Il buono, il brutto, il cattivo, il capolavoro western che completa la trilogia del dollaro aperta da Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più. Con Clint Eastwood, Lee Van Cleef ed Eli Wallach.
«Non vai oltre Leone, inizi con Leone», ha detto una volta Tarantino. «Credo che Leone indichi la strada verso il cinema moderno».
Tra i suoi registi italiani amati anche Sergio Corbucci, con l’evidente omaggio di Tarantino al suo Django del 1966 con il western nel profondo Sud della schiavitù Django Unchained del 2012. Prima dell’uscita di The Hateful Eight, il western più famoso ambientato in inverno era Il grande silenzio di Corbucci, per cui Tarantino ha grande ammirazione.

Quentin Tarantino
Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for RFF
Quentin Tarantino in posa al Roma Film Festival, 19 ottobre 2021

Infedelmente tua (1948) di Preston Sturges

Tarantino ha una forte passione per il regista americano della commedia sofisticata Preston Sturges. In una delle sue contraddittorie e mutevoli liste sui dieci film migliori di sempre ha inserito Infedelmente tua, commedia brillante su un celebre direttore d’orchestra geloso, convinto che la moglie lo abbia tradito.
Tarantino, che ad oggi ha vinto due Oscar per la sceneggiatura, per Pulp fiction e Django Unchained, parlando di statuette non vinte e di statuette bramate  una volta ha detto: «Preston Sturges è forse il migliore tra tutti gli sceneggiatori che hanno vinto qualcosa, e lui non ha mai vinto niente». In verità nel 1941 vinse l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale per il film Il grande McGinty.

Un dollaro d’onore (1959) di Howard Hawks

John Wayne, cappello e stelletta da sceriffo e fare greve, Dean Martin, pistolero ubriacone faccia da schiaffi, what else? Un western divertente e rissoso. Un dollaro d’onore (titolo originale Rio Bravo) è uno dei film che più ha influenzato la cinematografia del Tarantino regista. Che ha detto: «Ogni volta che faccio sul serio con una ragazza, le mostro Rio Bravo, ed è meglio che le piaccia».

Audition (1999) di Takashi Miike

«Un vero capolavoro», così Tarantino ha definito Audition, uno dei suoi film preferiti e uno dei più estremi e brutali della storia del cinema, l’horror che ha consacrato il giapponese Takashi Miike.
Protagonista un vedovo (Ryo Ishibashi) che, aiutato da un amico produttore cinematografico (Miyuki Matsuda), organizza un provino per un film che non sarà mai realizzato per incontrare ragazze tra cui selezionare una potenziale nuova moglie. La prescelta (Eihi Shiina) ha un passato oscuro che porterà a inquietanti conseguenze.

Che botte se incontri gli Orsi (1976) di Michael Ritchie

A sorpresa Tarantino ha citato la commedia per ragazzi Che botte se incontri gli Orsi con Walter Matthau tra i migliori film mai realizzati. Matthau è un ex  giocatore ora alcolizzato che allena una scalcinata squadra giovanile di baseball, composta da un lanciatore miope, un ricevitore in sovrappeso, due messicani che non sanno parlare inglese. L’ingresso in squadra di una ragazzina interpretata Tatum O’Neal, più sboccata dei maschietti, li trasformerà in una squadra vincente.
O’Neal ha rivelato che all’epoca dell’uscita del film Tarantino le scrisse una lettera, la prima lettera da fan che avesse mai scritto.

Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma

In una top 12 dispensata per la rivista cinematografica Sight & Sound, Tarantino ha inserito l’horror Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma, il film che tra colate di sangue e poteri paranormali è il riscatto di tutti gli adolescenti emarginati e derisi. Carrie ha modellato il modo in cui il regista de Le iene e Bastardi senza gloria affronta la violenza nei suoi film.

Quentin Tarantino
Photo by Adam Pretty/Getty Images
Quentin Tarantino prima della proiezione di “Django Unchained” a Tokyo, 13 febbraio 2013

Battle Royale (2000) di Kinji Fukasaku

Thriller distopico, cult controverso, Battle Royale è uno dei film giapponesi più famosi. Su un’isola si svolge un crudele gioco per la sopravvivenza tra giovani studenti: solo uno ne rimarrà vivo. In un’intervista del 2009 Tarantino l’ha definito il suo film preferito degli ultimi 17 anni.
Indubbiamente Fukasaku ha influenzato lo stile del regista americano, soprattutto il suo film Kill Bill. Tarantino ha detto anche che, da quando è regista, «se c’è un film che è stato realizzato che vorrei aver fatto io, è quello».

Matador (1986) di Pedro Almodóvar

Nel suo saggio Cinema Speculation Tarantino ha spiegato che la caduta del cinema americano d’autore negli anni ’80 lo ha portato a cercare nuove fonti di ispirazione, che ha trovato nel film Matador di Pedro Almodóvar. Controverso thriller erotico con Antonio Banderas tra corrida, sesso e omicidi, Tarantino l’ha visto quando non era ancora regista, ma solo un cinefilo fanatico, seduto in un cinema d’essai di Beverly Hills. Ha detto: «Guardando le immagini 35mm vividamente colorate e eccitantemente provocatorie di Pedro che tremolavano su un muro gigante – dimostrando che poteva esserci qualcosa di sexy nella violenza – ero convinto che ci fosse un posto per me e le mie violente fantasticherie nella cinematografia moderna».

Taxi driver (1976) di Martin Scorsese

Tarantino ha menzionato più volte Taxi driver come uno dei suoi film preferiti, «senza dubbio uno dei più grandi film mai realizzati».
In verità nel suo libro Cinema Speculation gli muove anche un appunto: critica la Columbia Pictures per aver alleggerito la sceneggiatura di Paul Schrader, rendendo un uomo bianco il magnaccia interpretato da Harvey Keitel e non un uomo di colore, come diceva lo script e com’era più frequente nella New York anni ’70 (le rivolte razziali di alcuni anni prima avrebbero suggerito questa modifica): a suo dire, attenersi all’idea originale avrebbe reso ancora più forte il Travis di Robert De Niro, che è fondamentalmente un razzista. Nonostante ciò, per Tarantino resta «il più grande studio del personaggio in prima persona mai realizzato per un film».

La signora del venerdì (1940) di Howard Hawks

Divertente commedia romantica con l’iconica coppia Cary Grant e Rosalind Russell, uno editore del giornale dove l’altra lavora nonché suo ex marito, lei cronista che vuole risposarsi, La signora del venerdì detiene il record per il dialogo più lungo e veloce del cinema: un maestro dei dialoghi come Tarantino non può non avere un debole per un simile classico della screwball comedy. L’ha incluso il film nella sua lista dei 10 migliori film mai realizzati.

Nella foto di apertura un ritratto storico di Quentin Tarantino a Londra nel 1994; (Photo by Martyn Goodacre/Getty Images)