Mostra del cinema di Venezia 2023, 10 film da vedere e perché
Jaime Vadell nel film "El Conde" (Credits: Netflix)

Mostra del cinema di Venezia 2023, 10 film da vedere e perché

di Simona Santoni

Emma Stone è Frankenstein al femminile per Yorgos Lanthimos, Caleb Landry Jones salvato dai cani per Luc Besson. E poi Bradley Cooper, regista e attore, per raccontarci Leonard Bernstein. Ecco dove ci porta la nostra bussola alla ricerca della bellezza

Come se fossimo festanti e bramosi nell’auto in corsa disegnata da Lorenzo Mattotti, così ci avventuriamo per la Mostra del cinema di Venezia, edizione 80, alla scoperta di nuove frontiere e territori inediti. Unica bussola: la voglia di bellezza. Il manifesto realizzato dall’illustratore bresciano, tripudio di cromie e attese, è un auspicio per il cinema, «un cinema luminoso e colorato», «che vada lontano e corra verso il futuro, un futuro fatto di esplorazioni». Che al Lido, dal 30 agosto al 9 settembre, corre verso mondi nuovi presentando 82 lungometraggi, 14 corti e due serie tv.

Scongiurati i timori di un’edizione in tono minore per colpa dello sciopero degli attori di Hollywood, ecco i film che non vediamo l’ora di vedere tra quelli proposti dalla selezione ufficiale della Mostra internazionale d’arte cinematografica 2023.

Il manifesto della Mostra del cinema di Venezia 2023, edizione 80,
Credits: Biennale di Venezia/Lorenzo Mattotti
Particolare del manifesto della Mostra del cinema di Venezia 2023, edizione 80, disegnato da Lorenzo Mattotti

Povere creature! di Yorgos Lanthimos

Il primo film della lista, il più atteso: Povere creature! (Poor Things) del regista greco voce nuova dell’inquietudine. Tratto dal romanzo del 1992 Vita e misteri della prima donna medico d’Inghilterra di Alasdair Gray, ha Emma Stone come protagonista gotica: sorta di Frankenstein al femminile, interpreta una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Curiosa di conoscere il mondo esterno, scappa con un astuto e dissoluto avvocato (Mark Ruffalo) in un percorso avventuroso attraverso i continenti.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: anche se Emma Stone non sarà al Lido causa sciopero attori, è così potente la voce creativa di Lanthimos che non servono red carpet brillanti per accrescere l’attesa. Il suo curriculum è un incedere innovativo e nerissimo negli antri dell’animo umano: Dogtooth, diabolica allegoria dell’educazione rigida e deviata delle dittature; The Lobster, distopia minacciosa in cui non è ammesso essere single; La favorita, gioco di amori e potere infarcito di umorismo dark. Non vediamo l’ora che sia Povere creature!!

Film in concorso, la prima proiezione per il pubblico è il 1° settembre in Sala Grande, ore 18.45.

Emma Stone nel film "Povere creature!"
Photo by Yorgos Lanthimos. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios
Emma Stone nel film “Povere creature!”

La Bête di Bertrand Bonello

Film francese tratto molto liberamente da un racconto di Henry James, La Bête è ambientato in un futuro prossimo dove le emozioni sono diventate una minaccia. Léa Seydoux è la protagonista Gabrielle, che decide di purificare il suo Dna affidandosi a una società che usa l’Intelligenza Artificiale per far rivivere agli individui le loro vite passate, liberandoli così da tutte le emozioni. Quando incontra Louis (George MacKay), sente però nei suoi riguardi una forte connessione, come se lo conoscesse da sempre.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: Che intriganti le distopie! Riescono ad indagare in maniera originale risvolti inattesi della condizione umana. Sarà singolare veder Léa Seydoux in lotta contro le emozioni, attrice di grande fascino che quando vuole sa esser di ghiaccio.

Film in concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 3 settembre in Sala Grande, ore 16.30.

Dogman di Luc Besson

Ecco Caleb Landry Jones, l’attore statunitense premiato al Festival di Cannes 2021 per Nitram, in cui interpretava un ragazzo fragile ispirato al pluriomicida Martin Bryant, autore del massacro di Port Arthur in Australia. Per Luc Besson è Douglas, giovane dall’infanzia difficile che trova la salvezza nell’amore dei suoi cani.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: Luc Besson, regista francese dallo stile energico e da action all’americana, non è così affine ai grandi festival. Per questo ci incuriosisce la sua presenza a Venezia con quello che è definito un thriller d’azione. «Mi auguro che convinca chi crede che Besson sia solo un ottimo autore di action movie», disse il direttore della Mostra Alberto Barbera alla presentazione del programma. E noi ci fidiamo di lui. In più, certo, c’è Caleb Landry Jones, che sembra aver compiuto una «performance memorabile».

Film in concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 31 agosto in Sala Grande, ore 21.45.

Dogman
Credits: Shana Besson
Caleb Landry Jones nel film “Dogman”

El Conde di Pablo Larraín

Beniamino di Venezia, dopo Jackie, Ema e Spencer Pablo Larraín porta al Lido un film vampiresco sui generis: il dittatore Augusto Pinochet (interpretato da Jaime Vadell) si risveglia dopo aver finto di morire, per continuare a succhiare il sangue, metaforico e reale, dei suoi concittadini.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: Tra le voci più interessanti del nuovo cinema internazionale, dopo gli ultimi ritratti di donna fuori dai confini patri, non così convincenti, Larraín torna al suo Cile. E torna a parlar di tirannia, sotto forma di satira. È proprio il terreno che finora ci ha regalato i suoi lavori migliori con la trilogia della dittatura: Tony Manero, Post mortem, No – I giorni dell’arcobaleno. Nel cast anche il suo pupillo, il grande attore cileno Alfredo Castro.

Film in concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 31 agosto in Sala Grande, ore 16.30.

Maestro di Bradley Cooper

Ed ecco la seconda prova di ‘direzione d’orchestra’ di Bradley Cooper, attore ma ancor prima regista di Maestro. È lui a interpretare il compositore, direttore d’orchestra e pianista Leonard Bernstein, che ha cambiato il rapporto del pubblico americano (e non solo) con la musica classica. La camera si concentra anche sulla storia d’amore con l’attrice e attivista di origine costaricana Felicia Montealegre (Carey Mulligan).

Perché non vediamo l’ora di vederlo: Dal melodramma al biopic, dopo il suo debutto da regista con A star is born (2018), con una magnetica Lady Gaga, Bradley Cooper è chiamato a ripetersi o a superarsi. Ce la farà?

Film in concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 2 settembre in Sala Grande, ore 19.

Carey Mulligan e Bradley Cooper nel film "Maestro"
Credits: Netflix
Carey Mulligan e Bradley Cooper nel film “Maestro”

The Caine mutiny court-martial di William Friedkin

Dal regista statunitense de L’esorcista e Il braccio violento della legge, Oscar per la regia, un legal drama tratto dalla pièce teatrale di Herman Wouk premiata col Pulitzer, adattata già da Edward Dmytryk con L’ammutinamento del Caine (1954) con Humphrey Bogart e da Robert Altman con Show time (1988) con Michael Murphy.
Un tifone colpisce la nave USS Caine alle coste dell’Iran, nello stretto di Hormuz. Il tenente Stephen Maryk (Jake Lacy) decide di prendere in mano la situazione a discapito del suo superiore, il capitano di corvetta Phillip Francis Queeg (Kiefer Sutherland), sollevandolo dal comando perché mentalmente instabile. Al processo per ammutinamento il tenente avvocato Barney Greenwald (Jason Clarke), convinto della colpevolezza di Maryk, si ritrova a difenderlo.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: È l’ultimo film di William Friedkin, morto or ora, il 7 agosto. Il suo precedente film di fiction Killer Joe fu presentato proprio a Venezia nel 2011 e fu brutale e affascinante.

Film fuori concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 3 settembre in Sala Grande, ore 22.

Menus Plaisirs – Les Troisgros di Frederick Wiseman

Les Troisgros è un ristorante tre stelle Michelin situato a Ouches, a pochi chilometri da Lione. Frederick Wiseman, il maestro del documentario, esplora una tipica giornata lavorativa in questo luogo di culto per gli amanti del cibo.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: Ok, quattro ore di film raramente si augurano (sì, il doc dura 240 minuti!), ma la curiosità di vedere il dietro le quinte e la cura maniacale di un ristorante stellato è troppa. Barbera ha detto di essere rimasto «affascinato nella creazione, nella scelta delle materie prime». Siamo pronti ad esserne ammaliati anche noi. E poi esiste sempre la possibilità di uscire dalla sala a film in corso…

Film fuori concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 3 settembre in Sala Giardino, ore 16.

Aku wa sonzai shinai (Evil Does Not Exist)
Credits: 2023 Neopa, Fictive
Immagine del film “Aku wa sonzai shinai” (“Evil Does Not Exist”)

Aku wa sonzai shinai (Evil does not exist) di Ryūsuke Hamaguchi

Per la prima volta in concorso a Venezia, Ryūsuke Hamaguchi ci porta in un piccolo villaggio di montagna giapponese. Qui un padre e una figlia, come le generazioni che li hanno preceduti, conducono una vita modesta secondo i cicli e l’ordine della natura. Una grande azienda di Tokyo, però, vuole costruire un glamping – un campeggio di lusso – a pochi passi dalla loro dimora, mettendo in pericolo il delicato equilibrio ambientale e scontrandosi con l’opposizione della civilissima ma ostinata popolazione locale.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: Dopo l’Oscar al miglior film internazionale conquistato con Drive my car, il regista giapponese torna con il racconto di un potente cortocircuito: la semplicità di una vita modesta nella natura versus il cosiddetto progresso. Da vedere.

Film in concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 4 settembre in Sala Grande, ore 17.

Invelle di Simone Massi

A Venezia lo conosciamo bene: Simone Massi ha accompagnato la visione di tanti film dal 2012 al 2016, come autore della sigla ufficiale della Mostra del cinema.
Dopo due i due cortometraggi d’animazione A guerra finita e In quanto a noi presentati nel 2022 sempre al Lido, fuori concorso, debutta alla regia di un film d’animazione. Invelle racconta tre momenti storici del Novecento italiano attraverso lo sguardo di altrettanti bambini: Zelinda, rimasta orfana durante la Prima Guerra Mondiale, vede incombere lo spettro del nazismo; Assunta che vive l’occupazione nazista fra bombardamenti e rastrellamenti, e Icaro, che nel corso degli Anni di Piombo abbandona la campagna per cambiare vita.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: L’arte di Massi è malinconica e lirica. L’illustratore di Pergola, paesino dell’entroterra pesarese, è diventato ormai una sorta di amico a distanza per chi ha frequentato la Mostra del cinema dal 2012 al 2016. Per Invelle ha disegnato a mano uno per uno circa 40.000 fotogrammi. “Invelle” in marchigiano significa “da nessuna parte”. «Nel pezzo di terra dove sono nato e cresciuto non c’è niente di importante da vedere e ricordare. Una sorta di ‘Invelle’, un non luogo da cui la Storia con la maiuscola ha preso e preteso tutto», ha detto Massi. «In cambio abbiamo avuto le storie con la minuscola, quelle che o le tramandi a voce oppure si perdono».

Film in concorso nella sezione Orizzonti, la sua prima proiezione per il pubblico è l’8 settembre in Sala Darsena, ore 16.45.

Invelle
Credits: Minimum Fax Media
Immagine del film “Invelle”

Die theorie von allem di Timm Kröger

In un incubo gotico intinto di fantascienza, il giovane regista tedesco classe 1985 racconta del fisico Johannes, che nel 1962 arriva in Svizzera per un congresso scientifico. Una serie di incidenti inspiegabili porta a strane morti sulle quali il ragazzo decide di indagare, anche grazie alla conoscenza di Karin, una pianista jazz che sembra sapere molto più di lui su quanto stia accadendo attorno a loro.

Perché non vediamo l’ora di vederlo: L’attesa per noi è tutta nelle parole di Barbera: «Siamo stati conquistati dall’ambizione di questo regista. Un film affascinante dove non è necessario capire tutto». Da qualche anno la Mostra si diverte a far piombare direttamente in concorso debuttanti o quasi debuttanti. E spesso ci prende (vedansi Alice Diop con Saint Omer, Xavier Legrand con L’affido – Una storia di violenza, Lorenzo Vigas con Ti guardo).

Film in concorso, la sua prima proiezione per il pubblico è il 3 settembre in Sala Grande, ore 14.