Negroni: come fare i twist. La ricetta de l’Age d’or Negroni
(Credits: MarianVejcik/iStock) - 26 febbraio 2018

Negroni: come fare i twist. La ricetta de l’Age d’or Negroni

di Aldo Fresia

Il bartender Tommaso Cecca ci racconta come inventare in casa le variazioni di un cocktail classico

Una classica serata casalinga, il desiderio di un cocktail miscelato al momento ed ecco che spesso la scelta cade sul Negroni: facile da preparare e garanzia di qualità. Ma se volessimo farlo con un twist, cioè modificando la ricetta per ottenere nuovi sapori senza tradirne l’essenza? Ci siamo fatti consigliare da Tommaso Cecca, bar manager del Camparino di Milano e abilissimo nelle variazioni sul tema.

La storia del Negroni

Il Negroni si inserisce a pieno diritto nella lunga storia dei cocktail ed è uno dei più amati al mondo. La ricetta ufficiale prevede di riempire un bicchiere di ghiaccio, inserire parti uguali di gin, Campari e vermut rosso e mescolare delicatamente, guarnendo con una fettina d’arancia. Così è nato alla fine degli anni Dieci, presso il Caffè Casoni di Firenze, quando il conte Camillo Negroni chiese al bartender Fosco Scarselli di preparargli una variante dell’aperitivo Americano sostituendo il seltz con il gin: per certi versi, insomma, il Negroni è a sua volta una variazione sul tema.

Negroni: rispettare l’essenza del cocktail

Il punto di partenza, dice Tommaso Cecca, è che ‘due prodotti su tre sono tipicamente italiani e sono quelli che in assoluto caratterizzano maggiormente la ricetta. Abbiamo la componente bittersweet del Campari e poi quella del vermut rosso, con note di caramello tostato e di assenzio. Il gin aggiunge alcolicità e assembla tutti i sapori, ed è l’ingrediente più semplice da sostituire’.

Un ulteriore elemento da considerare, prima di gettarsi nelle variazioni sul tema, è che ‘il Negroni è fatto con tre prodotti nei quali troviamo un numero davvero molto grande di botaniche: la ricetta è segreta, ma il Campari ne contiene sicuramente più di venti o trenta, con il vermut siamo intorno a un numero simile, mentre di solito un gin non ne ha meno di 7-10. Quindi abbiamo una sessantina di botaniche all’interno di un unico drink e questa è la sua unicità’.

Negroni: le variazioni più semplici

Come suggerito da Tommaso Cecca, il gin è l’ingrediente più semplice da sostituire perché è quello che concorre in modo meno significativo all’identità del Negroni: ‘Se si resta sugli spiriti bianchi non ci si discosta molto dalla ricetta storica e, a meno che la scelta non cada su qualcosa di veramente cattivo, difficilmente si sbaglia. Quindi lo spirito può avere venti botaniche come cinque, avere 40 gradi oppure 43 o 50, essere ottenuto con distillazione continua oppure discontinua’: qui la fantasia può sbizzarrirsi senza troppi timori, magari puntando ‘su una buona grappa’.

Non a caso le variazioni sul tema più famose hanno lavorato proprio sulla sostituzione del gin: il Negroni sbagliato (con lo spumante brut), il Negroski (con la vodka) o il Japanese Negroni (con il sake). O anche il Boulevardier, fatto con il bourbon, cioè con uno spirito invecchiato in botte, twist che spalanca le porte agli esperimenti con i gin affinati in botte.

Negroni: i twist più difficili

Ancora Tommaso Cecca: ‘L’unica cosa che non andrebbe modificata è il Campari, perché è l’unico ingrediente unico nel suo genere, inimitabile e quindi insostituibile. Per quanto riguarda il vermut, si entra però in un territorio più delicato, rispetto al gin, e bisogna muoversi con attenzione. Però se il rosso diventa bianco le note aromatiche non mettono in crisi l’identità del cocktail’. Dunque ‘non si creano particolari disagi utilizzando il vermut bianco, piuttosto che quello secco o diverse tipologie di vermut rosso’.

Un esempio possibile è il Grand Negroni, ricetta che Tommaso ha inserito nella carta del Camparino di Milano. Si prepara con parti uguali di Campari, vermut dry e Grand Marnier Cordon Rouge. Un twist sulla carta azzardo, perché il Grand Marnier ha una base di cognac, ma che risulta sorprendentemente azzeccato e fedele all’identità del Negroni.

Negroni, la ricetta di Tommaso Cecca

Per chiudere, ecco la ricetta del cocktail L’Age d’or Negroni, inventato da Tommaso Cecca per celebrare il centenario della nascita del Negroni.

Ingredienti:

  • 4 cl Campari
  • 4 cl Bulldog Gin
  • 2 cl Cinzano 1757 Vermouth Rosso
  • 2 cl Grand Marnier Cuvée Louis Alexandre
  • Gocce di estratto di incenso e mirra

Garnish:

  • Vaniglia e foglia d’oro
  • Wafer alla vaniglia
  • Cubetto di ghiaccio intagliato

Preparazione:

  1. Affumicare il mixer con incenso e mirra.
  2. Versare al suo interno le basi del cocktail.
  3. Aggiungere il ghiaccio.
  4. Mescolare bene.
  5. Finire con le guarnizioni.