8 film belli per un grande tuffo nell’oceano
Immagine del filmato "Corners of the heart" (Foto: Ocean Film Festival Italia)

8 film belli per un grande tuffo nell’oceano

di Simona Santoni

Tra flutti e abissi, tra distese d’acqua a perdita d’occhio e onde titaniche di violenza maestosa, ecco film a vista mare. Documentari subacquei ma anche thriller adrenalinici, gialli misteriosi e poetici cartoon

Lungo distese d’acqua in cui si smarrisce lo sguardo, su marosi irrequieti e incombenti, tra fondali di natura che incanta, silenziosa e crepitante.
Con la Giornata Mondiale degli Oceani dell’8 giugno a ricordarci bellezza e fragilità dell’ecosistema di coste e abissi, ripercorriamo qui 8 film belli tra oceani, mari, onde, avventure pericolose o contemplazioni di meraviglia. E intanto una data da scrivere in agenda: l’8 novembre 2023 prende il via l’Ocean Film Festival Italia, rassegna cinematografica itinerante che promuove l’esplorazione, la conoscenza, la tutela e il rispetto del mondo degli oceani portando in tour i migliori corti e mediometraggi provenienti da tutto il mondo.

Whale dreaming
Foto: Ocean Film Festival Italia
Immagine del filmato “Whale dreaming” che sarà all’Ocean Film Festival Italia

Oceani 3D (2009) di Jean-Jacques Mantello

Primo film subacqueo girato interamente in Digital 3D, è un documentario naturalistico di grande meraviglia. In compagnia della Tartaruga Marina, che il regista francese specializzato in splendori marini usa a mo’ di guida, si osserva da vicino un ecosistema infinitamente ricco e fragile. Il viaggio immersivo conduce in luoghi come le Kelp Forests della California, la Grande Barriera Corallina australiana e Roca Partida in Messico, dimora di migliaia di squali. Intense e spettacolari scene di vita in fondo al mare, catturate da una macchina da presa.  
Consiglio accorato: come lingua preferire la versione originale, con la voce di Marion Cotillard (evitabile il doppiaggio di Aldo, Giovanni e Giacomo: un trio più che simpatico e di indubbio talento comico, ma non adatto a questo progetto).

Luca (2021) di Enrico Casarosa

Il mare che pittura il film della Disney Luca è un mare noto, il mar Ligure che spruzza le Cinque Terre. Del resto il regista e animatore Enrico Casarosa, anche se negli States da anni, è genovese.
Perla d’animazione che decanta la biodiversità, la meraviglia marina e la convivenza tra specie, senza temere come “mostro” chi è semplicemente differente, ha per protagonista un… paguro! E come co-protagonista uno scorfano. Due pesci di sembianze e colori inebrianti, nel loro habitat straordinario di flutti, schiere di pesciolini da guidare “al pascolo”, grotte e coralli. Due “mostri marini” amabili e aperti all’esplorazione, pronti ad avventurarsi anche sulla terraferma.

Luca
Photo: Disney
Immagine del film “Luca”

Captain Phillips – Attacco in mare aperto (2013) di Paul Greengrass

Al largo delle coste di Malta, nel mar Mediterraneo, a bordo della nave portacontainer Alexander Maersk, identica all’originale della storia vera, la Maersk Alabama: qui è stato girato Captain Phillips – Attacco in mare aperto, film ad alta tensione, avvincente, che ci fa seguire in prima linea l’attacco dei pirati somali a una nave americana.
Tom Hanks, all’ennesima prova da applausi, interpreta il vero capitano Richard Phillips del titolo, che nel 2009 subì il primo dirottamento di una nave da carico statunitense in duecento anni di storia navale. Dal porto di Salalah, Oman, parte il suo viaggio intorno al corno d’Africa, con un carico costituito in gran parte da aiuti umanitari in cibo. Ad attenderlo quattro pirati somali smagriti, armati di mitragliatrici e necessità.

Point break (1991) di Kathryn Bigelow

Bigelow, premio Oscar al miglior film per The Hurt Locker, rende quasi epica una trama abbastanza esile, con Keanu Reeves agente dell’Fbi che si infiltra, sotto copertura, in una banda di surfisti rapinatori di banche, capitanati dal biondo e aitante Patrick Swayze (oh che dolore averlo perso così presto!).
Tra poliziesco, inseguimenti, action tra take-off adrenalinici e tuffi dall’aereo, ci sono anche lo spiritualismo californiano senza regole del carismatico antieroe protagonista e una mascolinità alternativa, in un balletto di attrazione e lotta tra Reeves e Swayze, nell’atavica ricerca dell’onda perfetta.
Ed ecco come location l’iconico ritrovo di surfisti Neptune’s Net e la spiaggia di Leo Carrillo Beach sulla costa di Malibù. Dalle Hawaii, da luoghi paradisiaci come Sunset Beach, Pipeline Beach e la baia di Waimea, sulla costa settentrionale di Oahu, arrivano le onde più spettacolari e titaniche per le sequenze di surf.

Keanu Reeves e Patrick Swayze
Photo by Richard Foreman/Fotos International/Getty Images
Keanu Reeves e Patrick Swayze nel film “Point Break – Punto di rottura”

La leggenda del pianista sull’oceano (1998) di Giuseppe Tornatore

Un film che sa di jazz e inevitabilmente anche di mare, di poesia e storie straordinarie. All’origine il monologo teatrale Novecento di Alessandro Baricco, tradotto in film.
Tim Roth è un pianista leggendario, nato su un transatlantico da cui non vuole scendere. La sua è una scelta definitiva: la sua vita sempre e comunque sul mare. L’oceano, il blu oltre il ponte della nave, si vede poco nella narrazione, ma è l’essenza sempre presente che si fa linfa vitale.

All is lost – Tutto è perduto (2013) di J.C. Chandor

Il mare e Robert Redford, gli unici attori del film, con un copione di appena 51 parole, lunghi silenzi e ruggiti della natura. Dopo una collisione con un container, un marinaio senza nome si trova disperso nell’Oceano Indiano con la sua barca a vela fuori uso, tra tempeste, squali che volteggiano, scorte che diminuiscono. Un’opera minimalista, che non scende a compromessi, con Redford solo e unico di poderosa presenza scenica.
Da una parte la tenace volontà umana di sopravvivenza, dall’altra la violenza maestosa dell’oceano.
Gran parte delle riprese sono avvenute nel serbatoio d’acqua dei Baja Studios di Rosarito Beach in Messico, costruiti nel 1997 per Titanic. Ma ci sono anche girati a vista oceano vero, Atlantico e Pacifico, effettuati alle Bahamas e al largo della costa meridionale della California e della Bassa California messicana.

All is lost - Tutto è perduto
Photo: Daniel Daza / Universal Pictures
Robert Redford nel film “All is lost – Tutto è perduto”

La canzone del mare (2014) di Tomm Moore

Gioiellino d’animazione che si è meritato la candidatura all’Oscar, è il secondo capitolo di una trilogia ispirata alla mitologia irlandese. Poetico, magico, commovente, combina profondità narrativa alla semplicità genuina dei disegni.
Moore si è lasciato ispirare dal libro Il popolo del mare, una raccolta di vecchie storie irlandesi e scozzesi sulle foche-esseri umani. Entriamo così in contatto con un universo folk da riscoprire, ascoltare e ripetere, per non lasciarlo cadere nel vuoto. Conosciamo le Selkies, foche che possono trasformarsi in esseri umani: nel folklore irlandese le storie con le Selkies erano spesso allegorie sul dolore della perdita di una persona amata in mare.

L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni

Un giallo in mezzo al mare che diventa elemento che nasconde, che tesse misteri, che svela e ammanta torbide trame dell’animo umano.
In una gita in barca alle isole Eolie una giovane donna tormentata, interpretata da Lea Massari, scompare. Il suo compagno (Gabriele Ferzetti) e un’amica di lei (Monica Vitti) intraprendono ricerche e intanto si innamorano, spostandosi tra luoghi affascinanti ma inospitali di una Sicilia enigmatica, in un bianco e nero assolato. Una pietra miliare affascinante e ambigua della carriera di Antonioni.