10 cocktail classici più bevuti al mondo

10 cocktail classici più bevuti al mondo

di Digital Team

I drink classici più richiesti al bancone, amati e preparati dai grandi bartender. Nella lista stilata ogni anno dal magazine inglese Drinks International primeggiano Negroni, Old Fashioned e Dry Martini

Classici, intramontabili, sempre sulla cresta dell’onda. Sono i 10 cocktail classici più richiesti al mondo elencati nella classifica di best seller stilata ogni anno dall’autorevole Drinks International. Il magazine inglese sottolinea quanto le “vecchie” ricette conosciute dai bartender di tutto il mondo e spesso codificate nella lista dell’IBA (International Bartenders Association), abbiano mantenuto alto il loro indice di gradimento così come erano state create in origine. Dall’intervista dei bartender che lavorano nei 100 migliori cocktail bar internazionali è emersa la lista dei cocktail classici più bevuti al mondo. Qui la top ten.

1. Negroni

Per la prima volta dopo tanti anni il Negroni sorpassa l’Old Fashioned e si aggiudica la prima posizione tra i cocktail classici più amati al mondo. Tutto ha inizio a Firenze tra il 1919 e il 1920 quando il conte Camillo Negroni richiede un Americano più “forte” al suo barista di fiducia, che lo accontenta con una dose generosa di gin in sostituzione del seltz, in onore agli ultimi viaggi che il conte aveva fatto a Londra. Il resto è storia. Il Negroni, composto da gin, vermouth rosso e Campari in parti uguali, oggi è il cocktail italiano più bevuto al mondo.

    Daiquiri, Credits I-Stock
    Negroni, Credits I-Stock

    2. Old Fashioned

    Un nome una garanzia. L’Old Fashioned si è mantenuto per anni al primo posto nel ranking dei cocktail classici più ordinati, grazie agli appassionati di american whiskey. La sua storia è interessante: catalogato dall’IBA tra gli Unforgettables, nasce a New York intorno alla fine dell’ottocento. Si prepara con bourbon oppure, nella sua versione “delle origini” con rye whiskey, una zolletta di zucchero bagnata con due gocce di angostura, una spruzzata di soda e tanto ghiaccio da riempire il bicchiere. Un cocktail raffinato dal gusto deciso e speziato che viene terminato con una ciliegia al maraschino come guarnizione.

    3. Dry Martini

    Se le origini del Dry Martini non sono chiare, la sua popolarità lo è tra i clienti dei bar più di tendenza. Raggiunta la terza posizione nella lista di Drinks International, questo classico a base di gin ha solo due ingredienti ma è considerato “un arcobaleno di gusto”. La ricetta vuole 3/4 di gin e 1/4 di vermouth dry, mentre per la preparazione c’è chi utilizza il mixing glass e lo serve “stirred”, chi lo preferisce shakerato e chi lo prepara direttamente nel bicchiere (Direct Martini). Anche sulla decorazione ci sono diverse scuole di pensiero: un peel di limone per dare freschezza e sentori agrumati, oppure la classica oliva da intingere direttamente nella coppetta più famosa nella storia della mixology.

    4. Margarita

    Il Margarita mantiene il suo posto nella top ten di Drinks International e conquista la quarta posizione, complice il crescente successo dei distillati d’agave. Portabandiera del Messico, l’ingrediente principale è il tequila, che ne collega le sue origini all’attrice Marjorie King, intollerante agli alcolici, ma particolarmente propensa a bere il nettare d’agave. Siamo nei primi anni del ‘900 ma la ricetta è rimasta la stessa: tequila, appunto, triple sec e succo di lime.

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      Daiquiri, Credits I-Stock

      5. Daiquiri

      Il Daiquiri è il cocktail a base di rum, lime e zucchero dalla provenienza caraibica. Un classico cubano passato dai palati dei marinai inglesi del 1700 per combattere lo scorbuto alle coppe dei bar stilosi di New York. Molto amato da Ernest Hemingway, è un sour che fa apprezzare il gusto del rum sia ai palati esperti che ai bevitori alle prime armi.

      6. Aperol Spritz

      L’Aperol Spritz, creato dai fratelli Barbieri nel 1900, in risposta a un leggero pre-dinner a base di Aperol, raggiunge il successo globale tanto da essere inserito negli elenchi dell’IBA (International Bartenders Association) con la denominazione di “Spritz veneziano” grazie anche a ingredienti come il prosecco e una spruzzata di soda o seltz. Immancabile all’ora dell’aperitivo.

      7. Espresso Martini

      Grazie alla sua rinascita, l’Espresso Martini è ora un classico. Nato dalla richiesta di una miscela in grado di “risvegliare” tutti i sensi, il leggendario bartender Dick Bradsell lo ha creato nel 1983. Gli ingredienti sono semplici: caffè, vodka e sciroppo di zucchero. Semplice ma potente.

      Whiskey Sour, Credits I-Stock
      Whiskey Sour, Credits I-Stock

      8. Manhattan

      Il Manhattan è legato a una leggenda che lo vuole nato nell’omonimo club di New York durante un banchetto, nel 1874, da un’idea della madre dello statista inglese Winston Churchill, Jennie Jerome, grande appassionata di distillati e liquori. La ricetta prevede rye whiskey, vermouth rosso, Angostura, e a decorare una ciliegia al maraschino.

      9. Mojito

      Se ve lo servono pestato, sappiate che non rispetta la ricetta ufficiale IBA, che prevede un mix di foglie di menta, rum bianco cubano, succo di lime fresco e due cucchiaini di zucchero di canna, il tutto preparato direttamente nel bicchiere e colmato con della soda.

      10. Whiskey Sour

      Il Whiskey Sour è il re dei cocktail freschi e adatti a ogni palato, preparato con distillato, succo di limone e zucchero. Avvolgente e seducente, le sue origini sono legate alla prima ricetta scritta da Jerry Thomas nel suo libro del 1862 anche se al momento le tendenze prevedono l’utilizzo dello sciroppo di zucchero al posto dello zucchero nel bicchiere.