World Cocktail Day 2020, le ricette per festeggiarlo a casa
Tequila Patrón

World Cocktail Day 2020, le ricette per festeggiarlo a casa

di Aldo Fresia

I bar sono ancora chiusi, ma la giornata del cocktail si può festeggiare anche a casa. Come? Nel modo più semplice e di classe: preparando cinque drink iconici. Eccoli.

Mercoledì 13 maggio 2020 cade il World Cocktail Day, celebrazione annuale dedicata ai drink miscelati. Fu fissata in questo giorno per rendere omaggio alla prima volta che comparve su carta stampata la definizione di cocktail come ‘una bevanda stimolante composta da superalcolici di vario tipo, zucchero, acqua e amari’, nel 1806. Il giornale era il The Balance and Columbian Repository, pubblicato nella cittadina di Hudson, nello stato di New York.

Abbiamo raccolto cinque ricette di cocktail classici per festeggiare a casa questa ricorrenza, in attesa di un ritorno alla convivialità nei locali.

Martini

Il personaggio di James Bond lo ordina ‘agitato, non mescolato’ e in questo modo l’ha reso iconico. Ma la verità è che 007 ha torto perché il Martini, o Martini Dry, dev’essere mescolato: le due operazioni (mescolare e agitare) assolvono al medesimo scopo, cioè raffreddare gli ingredienti, ma il secondo causa un maggiore annacquamento, cosa che può andare bene ad esempio per un Daiquiri, ma non deve accadere con il Martini.

  • Ricetta: mettere 6 parti di gin e 1 di vermut dry in un mixing glass riempito di ghiaccio. Mescolare lentamente e poi versare in una coppa precedentemente raffreddata, utilizzando lo strainer allo scopo di separare il liquido dal ghiaccio. Guarnire con una scorza di limone oppure con un’oliva verde.

Mojito

L’origine dei cocktail classici è spesso fumosa, perché inizialmente le ricette non erano un patrimonio da tramandare, e il Mojito non fa eccezione: c’è chi dice sia stato inventato dal pirata inglese Sir Francis Drake, ma non vi sono certezze al riguardo. È invece cosa assodata che sia stato uno dei preferiti dallo scrittore Ernest Hemingway, soprattutto se a prepararlo era il leggendario Angelo Martínez, barman e gestore dello storico locale La Bodeguita del Medio, che si trova a L’Avana.

  • Ricetta: per prepararlo bisogna mettere in un tumbler alto 4 parti di rum bianco (ovviamente cubano), 3 di succo di lime fresco, 6 foglie di menta fresca e 2 cucchiaini di zucchero di canna: amalgamare lentamente e poi aggiungere ghiaccio a cubetti e acqua di seltz fino a colmare il bicchiere, decorandolo poi con un ramoscello di menta. In assenza del seltz si può utilizzare un’acqua molto frizzante.

Margarita

Fra le numerose storie intorno alla nascita del Margarita ci piace ricordare quella che prevede un attraversamento fruttuoso di frontiere. Tutto inizia negli anni Ottanta del XIX secolo, quando la popolazione di New York City trasforma il Whiskey Daisy, cocktail a base di bourbon, in un enorme successo. Una quarantina di anni più tardi questa ricetta giunge in Messico e qui subisce una variazione: tequila al posto del bourbon. Cambia anche il nome, inizialmente Tequila Daisy e in un secondo momento Margarita (daisy significa margherita). Con questo nome e questa ricetta il drink torna negli Stati Uniti nel 1939 e si afferma nel corso della guerra.

  • Ricetta: lo si prepara mettendo nello shaker 7 parti di tequila, 4 di triple sec e 3 di succo di lime fresco (o succo di limone). Agitare con brio e poi versare in una coppa, guarnendo con una fettina di lime o di limone e, volendo, un po’ di sale sul bordo del bicchiere.

White Russian

Deriva dalla variazione del Black Russian, grazie all’aggiunta della panna, ma nessuno dei due cocktail è nato in Russia: il nome è dovuto alla presenza della vodka e non invece al luogo di origine, che pare essere la California. Anche la fama in tutto il mondo è dovuta a un fenomeno pop a stelle e strisce: il White Russian diventa infatti celeberrimo grazie al film Il grande Lebowski (1998), in quanto bevanda preferita dal protagonista Jeffrey ‘The Dude’ Lebowski, interpretato da Jeff Bridges.

  • Ricetta: quella ufficiale dice di prendere un bicchiere ampio colmo di ghiaccio e di versarci dentro 5 parti di vodka e 2 di liquore al caffè, poi di mescolare delicatamente. In un secondo momento bisogna versare lentamente 3 parti di panna fresca, badando che rimanga separata dalla base liquida. Volendo, la panna può essere prima ‘montata’ utilizzando lo shaker.

Negroni

Il cocktail italiano più famoso nel mondo nasce grazie a un’intuizione del conte Camillo Negroni, che un giorno entra nel suo bar preferito, l’elegante Caffè Casoni di Torino, e chiede al bartender di preparargli una variazione dell’aperitivo Americano, sostituendo il seltz con il gin. La bevanda conosce un immediato successo e per qualche tempo viene identificata come l’Americano alla moda del conte Negroni. Poi vince la sintesi e arriviamo al nome con il quale è universalmente conosciuto.

  • Ricetta: Il bravo bartender deve procurarsi parti uguali di gin, Campari e vermut rosso (di solito Martini), versare gli ingredienti uno dopo l’alto in un bicchiere ampio colmo di ghiaccio e mescolare delicatamente. Come guarnizione è sufficiente una bella fetta d’arancia.