Speciale Festival di Venezia 2021: film, red carpet, divi e luoghi
Foto: Biennale di Venezia

Speciale Festival di Venezia 2021: film, red carpet, divi e luoghi

di Digital Team

Pur tra mascherine e green pass, al via un’edizione luccicante, «la prova della straordinaria vitalità del cinema contemporaneo» secondo direttor Barbera. Con il ritorno delle star di Hollywood e del glam, tra film d’autore e attesi kolossal

Nel settembre del 2020 il Festival di Venezia, il primo grande evento internazionale in presenza nell’annus horribilis del Covid, sembrava l’alba della ripartenza, il pioniere ardito che traccia la rotta. Da allora invece è stato un susseguirsi di solo temporanee ripartenze. Ma ora la Mostra del cinema di Venezia, numero 78, da domani fino all’11 settembre, riprende in mano le reti del cinema e dei sogni e le ributta in mare, per una nuova edizione che guarda avanti, tra il ritorno dei divi di Hollywood e delle major, immancabili film d’autore, tanti italiani in corsa per il Leone d’oro, ma con la consapevolezza solida del marinaio che sa che potrà trovare anche marosi e tempeste. 

«Senza indugi, ma con cautela. E senza perderci d’animo, secondo la chiosa del poeta Nicolas Boileau», ha detto il direttore artistico della Mostra del cinema di Venezia Alberto Barbera, nocchiere lucido al decimo anno consecutivo alla guida del festival lagunare.

Tra glamour e buon cinema, senza chiudere le porte alle piattaforme digitali (come invece fa il Festival di Cannes), il cartellone fa venire l’acquolina ai cinefili ma incuriosisce anche i cercatori di stelle e paillettes. Tornano le star, gli americani e i grandi registi, da Paolo Sorrentino a Paul Schrader, da Jane Campion a Pablo Larraín. L’apertura delle danze è affidata a Pedro Almodóvar e al suo nuovo film (in concorso) Madres paralelas. La chiusura invece parla italiano con il film fuori concorso Il bambino nascosto di Roberto Andò con Silvio Orlando. Riecco anche i grandi studi come Universal, Disney e Netflix.

Ecco tutto quello che dobbiamo aspettarci dalla Mostra del cinema di Venezia edizione 78 (qui tutti i 21 film in concorso). Per sapere come dove avvistare le star e vivere il Festival come un local, invece, clicca qui.

Le star sul red carpet

A luglio al festival di Cannes Timothée Chalamet ha brillato in completo argentato Tom Ford. Ritroveremo il luminoso attore statunitense anche sul red carpet del Lido di Venezia, come protagonista di uno dei film più attesi, Dune di Denis Villeneuve. Con lui, per lo stesso film, Oscar Isaac, Zendaya, Jason Momoa, Charlotte Rampling, Josh Brolin e Javier Bardem. La moglie di Bardem, l’incantevole Pénelope Cruz, apre la Mostra al servizio di Pedro Almodóvar e poi affianca Antonio Banderas nella commedia argentina Competencia oficial.

Tra le celebrity più attese ci sono anche gli uomini di Ridley Scott, Ben Affleck, Matt Damon e Adam Driver, tutti insieme per il colossal pugnante The last duel. E poi Benedict Cumberbatch (per The power of the dog di Campion) con il suo aplomb so British. Il debutto alla regia di Maggie Gyllenhaal condurrà con sé un grande cast guidato dall’attrice premio Oscar Olivia Colman (c’è anche la nostra Alba Rohrwacher, che è al Lido anche per Il paradiso del pavone di Laura Bispuri della sezione Orizzonti).

Matt Damon nel film The last duel
Foto: Biennale di Venezia
Matt Damon in un’immagine del film “The last duel” di Ridley Scott

Tra le lady, Kristen Stewart porterà tutta la sua aura da antidiva svagata (è Diana Spencer per Pablo Larraín), Kate Hudson la sua verve effervescente, Kirsten Dunst avvenenza senza tempo, Anya Taylor-Joy la luce da astro in ascesa, Jessica Chastain eleganza e bellezza delicata. Non mancherà il fascino francese con Charlotte Gainsbourg e Vincent Lindon, che ha appena festeggiato a Cannes la Palma d’oro del film folle di cui era protagonista, Titane.

Tra i divi nostrani ci saranno gli alfieri Elio Germano e Claudio Santamaria. E poi Toni Servillo uno e trino (è presente in ben tre film), gli ex storici Valeria Golino e Riccardo Scamarcio uniti dal film fuori concorso La scuola cattolica di Stefano Mordini.

E ovviamente ci saranno loro, i due scoppiettanti Leoni d’oro alla carriera, Roberto Benigni e Jamie Lee Curtis.

Fuori concorso: tre film dalle grandi attese

Se il cartellone dei film in concorso è davvero allettante, fuori concorso sono annidati due film dalle altissime attese, Dune e The last duel.

Dune, il kolossal sci-fi di Warner Bros che tiene i cinefili da più di due anni con il fiato sospeso, è la punta di diamante che è riuscita ad accaparrarsi Venezia, trasposizione dell’omonimo romanzo cult scritto del 1965 di Frank Herbert. In un futuro distante, è il viaggio mitico di un eroe, giovane brillante e dotato di talento (e chi altro se non Timothée Chalamet poteva interpretarlo?), nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo.

Per il regista canadese Denis Villeneuve, dopo Arrival e Blade Runner 2049, un’altra avvincente sfida fantascientifica. 155 minuti di film, quasi 3 ore!

Foto: Biennale di Venezia
Immagine di scena del film “Dune” di Denis Villeneuve

The last duel di Ridley Scott (che perde in minutaggio, “solo” 142 minuti) narra le vicende dell’ultimo duello di Dio, avvenuto in Francia nel XIV secolo, tra Jean de Carrouges e Jacques Le Gris e inanella un trio di super attori: Matt Damon, Adam Driver e Ben Affleck, ultimamente molto chiacchierato per il suo ritorno amoroso con Jennifer Lopez. Per House of Gucci sempre di Scott (e con Lady Gaga e ancora una volta Driver) dovremo aspettare dicembre al cinema.

Tra i fuori concorso, c’è attesa anche per il thriller psicologico della Universal Notte a Soho (Last Night in Soho), scritto e diretto dal britannico Edgar Wright, che in molti pensavano potesse essere in gara, con “la regina degli scacchi” Anya Taylor-Joy che rivisita il lato oscuro della swinging London degli anni 60′. 

Anya Taylor-Joy
Foto: Biennale di Venezia
Anya Taylor-Joy nel film “Last night in Soho”

Numeri, novità e curiosità

La novità della Mostra del cinema di Venezia 2021 è la sezione Orizzonti Extra, che per la prima volta assegnerà un Premio degli Spettatori: non del Pubblico, come ha tenuto a precisare Barbera, «ch’è un’entità astratta, ma proprio e soltanto tutti coloro che avranno assistito alle proiezioni degli otto film in corsa per un riconoscimento che si vuole di buon auspicio per la loro uscita commerciale».

Tra questi titoli, da segnalare il finlandese Sokea mies, joka ei halunnut nähdä Titanicia (The blind man who did not want to see Titanic) di Teemu Nikki: racconta in profondità l’universo di un cieco che deve confrontarsi con il mondo e tuffarsi nell’ignoto, in nome dell’amore. La particolarità? È realizzato dal punto di vista del protagonista, quindi sfocato.

Tra le curiosità del programma c’è, Fuori concorso, la prima volta di un regista con pseudonimo: il cortometraggio Sad viene dal Myanmar ed è firmato da tal Vasili, nome che copre la vera identità dell’autore che in 12 minuti racconta la repressione del regime birmano e che quindi si tutela nascondendo il suo vero nome.

Inoltre, per la prima volta dopo decenni, ci sono ben cinque film italiani in concorso (non accadeva dal 1984). 59 i Paesi presenti.

La presenza femminile cala rispetto al 2020: sono cinque le donne nel concorso principale, contro le otto dell’anno precedente, con il 26% sul complesso dei cineasti in selezione ufficiale alla Mostra (era il 28% l’anno scorso, e il 25% nel 2019). Forte la presenza di doc dedicati a leggende della musica.

Gli attori Toni Servillo e Oscar Isaac sono i più presenti al Lido, entrambi con tre opere. L’italiano è protagonista due volte in concorso con È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e Qui rido io di Mario Martone e fuori concorso con Ariaferma di Leonardo Di Costanzo. Il guatemalteca hollywoodiano è in concorso con The card counter di Paul Schrader e fuori concorso con Dune di Denis Villeneuve e due episodi della serie tv Scenes from a Marriage di Hagai Levi (accanto a Jessica Chastain), che reinterpreta in chiave moderna il classico di Ingmar Bergman.

Scenes from a Marriage 
Foto: Biennale di Venezia
Oscar Isaac e Jessica Chastain in un’immagine della serie tv “Scenes from a Marriage”

I buoni auspici del direttore Alberto Barbera

«Il programma di questa 78.a Mostra è la prova della straordinaria vitalità del cinema contemporaneo», ha detto Alberto Barbera, che non dà per vinto dal Covid il cinema, per nulla affatto. «Lungi dall’essere stato messo al tappeto dal Coronavirus e dalla rivoluzione tecnologica destinata a cambiare radicalmente le regole del gioco con le quali abbiamo convissuto per tutto il suo primo secolo di vita, il cinema continuerà a stupire, meravigliare, coinvolgere e commuovere».

Tra mascherine, distanziamento tra poltroncine, prenotazioni online, green pass o tamponi, sarà sempre un giostrarsi tra emergenza sanitaria e voglia di sala e buoni film. Ma sull’onda di un cartellone entusiasmante, lo sguardo non può non rivolgersi energico all’orizzonte. Come chiosa Barbera: «Memori della canzone di Bob Dylan, guardiamo al futuro del cinema con rinnovata fiducia e interesse. Non saremo smentiti».