

Mostra del cinema di Venezia 2024, 10 film da vedere e perché
Daniel Craig da 007 contornato di Bond girl diventa queer innamorato per Luca Guadagnino, Brad Pitt e George Clooney amici guasconi in azione, Angelina Jolie di nuovo sul set per essere Maria Callas… Dal Lido tante premesse stuzzicanti. Ecco cosa non vediamo l’ora di vedere
Cosa ci fa un elefante in Laguna? La Mostra del cinema di Venezia 2024, edizione 81, sta per srotolare i suoi film scarlatti. Dal 28 agosto al 7 settembre il festival richiama i cinefili a raccolta. Con il manifesto dell’illustratore Lorenzo Mattotti, dominato da un pachiderma colorato che si affaccia sul mare (come l’elefante che nel 1981 si aggirava per le calli veneziane in un Carnevale della Biennale), via libera a fantasia, mistero e magia. È il cinema.
La parata di star si preannuncia imponente. Sarà dischiusa dai divi di Beetlejuice Beetlejuice, film d’apertura e sequel del cult del 1988 di Tim Burton: ecco Michael Keaton, Winona Ryder, Monica Bellucci…
Hollywood, che l’anno scorso si chiamò fuori per colpa dello sciopero degli attori, stavolta risponde presente. Anzi, largamente presente. Ci sarà l’accoppiata di amici guasconi Brad Pitt e George Clooney. E poi Lady Gaga al fianco di Joquin Phoenix. Daniel Craig da macho 007 pieno di Bond girl si fa omosessuale innamorato per Luca Guadagnino. E poi Jude Law, con Nicole Kidman e Antonio Banderas al servizio della regista olandese Halina Reijn in Babygirl, Tilda Swinton e Julianne Moore per la prima volta nello stesso film, Alessandro Borghi al servizio di Gianni Amelio in Campo di battaglia…
L’elefante colorato ricorda anche l’esotico, il lontano, uno sguardo verso altre culture, verso immaginari disparati. Tra i tanti film che popoleranno la Mostra del cinema di Venezia 2024, ecco quelli che non vediamo l’ora di vedere. Pronti a farci portare altrove.

Queer di Luca Guadagnino
Nella scorsa edizione Guadagnino doveva aprire la Mostra del cinema di Venezia con Challengers. Poi piombò lo sciopero degli attori di Hollywood e i piani furono sparigliati. Ora il regista italiano amato Oltreoceano torna in concorso al Lido, per la terza volta dopo A bigger splash e Bones and all che gli valse il Leone d’argento. E anche stavolta si affida a un cast luccicante: protagonista Daniel Craig. E accanto a lui Drew Starkey, Jason Schwartzman, Lesley Manville, Michael Borremans, Andra Ursuta, David Lowery.
Tratto dall’omonimo romanzo breve semi-autobiografico di William S. Burroughs, Queer è la storia di Lee (Craig), un americano espatriato, omosessuale ed eroinomane, che vive a Città del Messico negli anni ’40, dopo essere fuggito dall’irruzione dell’antidroga a New Orleans. Vagando tra i bar della città, incontra l’ex marinaio tossicodipendente Allerton (Starkey, celebre per la serie tv Netflix Outer Banks) e sviluppa per lui una passione ossessiva.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: scritto tra il 1951 e il 1953, ma pubblicato solo nel 1985, Queer di Burroughs è da sempre il libro che Guadagnino avrebbe voluto portare sullo schermo. Anche se non siamo fan di Chiamami col tuo nome, già allora trasponendo dal romanzo di André Aciman al grande schermo il regista siciliano aveva dimostrato di trovarsi a suo agio. Guadagnino a volte è più estetico che emozionale, ma la sua estetica mai autocelebrativa affascina. E siamo davvero curiosi di vedere Craig alla prese con un ruolo stuzzicante e inconsueto.
Una curiosità? Queer è stato tutto girato a Cinecittà, dove è stato ricostruito un intero quartiere di Città del Messico, con pochi esterni reali in Sicilia e in Messico.
Film in concorso, la prima proiezione per il pubblico è il 3 settembre in Sala Grande, ore 18.45.
The room next door di Pedro Almodóvar
Primo lungometraggio in lingua inglese del regista spagnolo, The room next door (La stanza accanto) è un film che affronta la crudeltà della guerra. Ha come protagonista Martha (Tilda Swinton), madre imperfetta di una figlia rancorosa. A separarle è un grande malinteso. A mediare fra loro c’è Ingrid (Julianne Moore), amica della madre, custode del reciproco dolore e amarezza.
Le due donne – reporter di guerra la prima, romanziera autobiografica la seconda – vivono insieme in una casa in una riserva naturale nel New England. La trama analizza i modi diversi in cui le due autrici scrivono della realtà, della morte, dell’amicizia e del piacere sessuale.
Nel cast anche John Turturro, Alessandro Nivola, Juan Diego Botto, Raúl Arévalo, Victoria Luengo.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Pedro è Pedro. Ogni suo film? Da vedere. E poi ora unisce, per la prima volta insieme sul set, Tilda Swinton e Julianne Moore: che connubio di grandi attrici! Almodóvar è celebre per saper narrare con sensibilità e maestria storie di donne. Già orchestrò Tilda nel corto The Human Voice. Ora siamo davvero curiosi di vederlo alle prese con le due star.
Film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2024, la prima proiezione per il pubblico è il 2 settembre in Sala Grande, ore 19.15.

Joker: Folie à Deux di Todd Phillips
Nel 2019 la Mostra del cinema di Venezia incoronò Joker Leone d’oro e lanciò Joaquin Phoenix verso il meritato Oscar. Iconica la sua risata incontrollata che è anche un pianto, iconico il suo balletto lungo la scalinata.
Non poteva che tornare al Lido, Phillips, per l’atteso sequel, che aggiunge al cast niente meno che Lady Gaga. E poi Brendan Gleeson e Catherine Keener. Torna Zazie Beetz, nei panni della vicina di casa di Arthur Fleck alias Joker.
Rinchiuso nel manicomio di Arkham, Joker (Phoenix) incontra nei corridoi della prigione un’altra detenuta, Harleen Quinzel (Lady Gaga). I due si innamorano follemente e pianificano di liberarsi dalle loro camicie di forza per affrontare, a passo di danza, il mondo al di là delle loro celle imbottite.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: anche se non abbiamo amato Joker alla follia, già ci toglie il fiato l’idea di Joaquin Phoenix insieme a Lady Gaga. Maga dei mascheramenti, la popstar americana sembra fatta apposta per il personaggio di Harleen Quinzel. Nella veste di attrice finora ha dimostrato di avere talento. Confermerà le attese?
Film in concorso, la prima proiezione per il pubblico è il 4 settembre in Sala Grande, ore 19.

Stranger eyes di Yeo Siew Hua
È la prima volta che un film di Singapore approda a Venezia in concorso.
39 anni, Yeo Siew Hua porta al Lido un giallo su verità e voyeurismo, un’opera a strati che si presta a più letture. È un’escursione metalinguistica sul cinema in cui si avverte l’eco de La finestra sul cortile di Hitchcock, come pure la rappresentazione di un Paese sotto l’occhio delle videocamere di sorveglianza, ma anche una riflessione sulla nozione di famiglia.
Ecco la trama: dopo la misteriosa scomparsa della figlioletta, una giovane coppia riceve strani video e si rende conto che qualcuno ha filmato la loro vita quotidiana, anche nei momenti più intimi. La polizia istituisce una sorveglianza per arrestare il voyeur sospettato del rapimento. Ma la famiglia comincia a sgretolarsi mentre segreti emergono sotto lo sguardo di occhi che li osservano da ogni lato.
Con Chien-Ho Wu, Kang-sheng Lee, Anicca Panna, Vera Chen, Pete Teo, Xenia Tan, Maryanne Ng-Yew.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: nel 2018 Yeo Siew Hua si è fatto notare con A land imagined, con cui ha vinto il Festival di Locarno. Già allora mescolava mistero e riflessioni sociali. Nel panorama cinematografico internazionale c’è bisogno di voci nuovi e di punti di vista diversi.
Film in concorso alla mostra del cinema di Venezia 2024, la prima proiezione per il pubblico è il 5 settembre in Sala Grande, ore 22.
Vermiglio di Maura Delpero
Classe 1975, fattasi notare con Maternal, candidato al David di Donatello 2022 come miglior esordio alla regia, Maura Delpero fa parte del quintetto di italiani in corsa per il Leone d’oro, che sarà assegnato da Isabelle Huppert presidente di giuria.
Nell’inverno del 1944, in un paesino di alta montagna in Trentino dove la guerra è un orizzonte lontano ma onnipresente, vivono le sorelle Lucia (Martina Scrinzi), Ada (Rachele Potrich) e Flavia (Anna Thaler). Quando decidono di accogliere un soldato rifugiato, le loro vite cambiano per sempre. Il riferimento sembra andare a L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi.
Nel cast, composto per lo più da attori non professionisti, anche Tommaso Ragno, Roberta Rovelli e Sara Serraiocco.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: «Vi sorprenderà come ha sorpreso noi», così lo ha presentato il direttore del festival Alberto Barbera, che raramente delude (se non quando difende il sistema di prenotazioni online dei film, in vigore almeno fino all’edizione scorsa). Essere sorpresi da un film è una rarità che speriamo Vermiglio ci regali.
Film in concorso, la prima proiezione per il pubblico è il 2 settembre in Sala Grande, ore 16.45.
The Order di Justin Kurzel
Dal regista australiano di Macbeth (2015) e Nitram (2021), un thriller politico ispirato al libro The silent brotherhood di Kevin Flynn and Gary Gerhardt, che ricostruisce le vicende di un gruppo di suprematisti bianchi negli anni ’80 che finanziavano con rapine atti terroristici, con l’ambizione di preparare una vera e propria rivoluzione conservatrice.
Nel 1983, dopo una serie di rapine sempre più violente in banca e a furgoni portavalori nel Pacifico nord-occidentale, un agente Fbi (Jude Law) di stanza nella sonnolenta e pittoresca cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, con l’aiuto di un giovane poliziotto locale (Tye Sheridan), si convince che i crimini non siano opera di criminali tradizionali, motivati economicamente, ma di un gruppo di terroristi locali, suprematisti bianchi. A ispirarli un carismatico leader (Nicholas Hoult), intenti a pianificare una devastante guerra contro il governo federale degli Stati Uniti.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: il cast unisce tre generazioni di attori, Jude Law, Nicholas Hoult e Tye Sheridan, tre attori di talento e presenza. Sheridan, tra l’altro, fu premio Marcello Mastroianni proprio a Venezia nel 2013 per Joe. Sarà interessante vederli alle prese con una tematica così scomoda.
Film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2024, la prima proiezione per il pubblico è il 31 agosto in Sala Grande, ore 21.30.

Quiet life di Alexandros Avranas
La Sindrome della Rassegnazione è descritta come una forma di auto-protezione contro la paura. È come se si entrasse in un torpore profondo, nel quale gli stimoli esterni non ricevono risposta. È lo stato che colpisce i bambini rifugiati in Svezia e che domina la giovane protagonista di Quiet life, film in concorso nella sezione Orizzonti.
Sergei (Grigory Dobrygin) e Natalia (Chulpan Khamatova) fuggono dalla Russia in Svezia per richiedere asilo politico con le due figlie, Katja (Miroslava Pashutina) e Alina (Naomi Lamp), sperando in una nuova vita felice. Quelle speranze vengono infrante quando la loro domanda di asilo viene respinta. Katja, traumatizzata da questo episodio, crolla e cade improvvisamente in una sorta di coma. Sergei e Natalia faranno di tutto per creare un’atmosfera di sicurezza, stabilità e speranza di cui la figlia ha bisogno per risvegliarsi.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: nel 2013 il regista greco Alexandros Avranas ci aveva impressionato proprio a Venezia con Miss Violence, agghiacciante quadro di violenza domestica a cui avremmo assegnato il Leone d’oro di Venezia (vinse invece il Leone d’Argento per la regia e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile). Anche se con i film successivi è sembrato non ripetersi, speriamo in un nuovo guizzo.
Film in concorso nelle sezione Orizzonti, la prima proiezione per il pubblico è il 29 agosto in Sala Darsena, ore 16.45.
Wolfs – Lupi solitari di Jon Watts
Dal regista della trilogia di Spider-Man con Tom Holland, un’action comedy fuori concorso con la premiata ditta di divi più amati di Hollywood: ecco a voi George Clooney e Brad Pitt.
Clooney interpreta un “fixer”, professionista nel risolvere problemi, assunto per coprire un crimine altolocato avvenuto a New York. Quando però entra in scena un secondo risolutore, Pitt, i due “lupi solitari” sono costretti a lavorare insieme, pur detestandosi reciprocamente. La loro serata andrà fuori controllo in un modo che nessuno dei due avrebbe mai immaginato.
Wolfs – Lupi solitari sarà poi subito al cinema dal 19 settembre, distribuito da Eagle Pictures.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Brad Pitt più George Clooney, non servono altre parole. Al di là di fascino e talento, la loro abilità comica è assodata. Benvenuta leggerezza!
Film fuori concorso, la prima proiezione per il pubblico è l’1 settembre in Sala Grande, ore 21.45.

Broken rage di Takeshi Kitano
Del nuovo film del regista e attore giapponese si sa davvero poco. Giusto il cast: Beat Takeshi (lo stesso regista), Tadanobu Asano, Nao Ômori. E poi che sarà un esercizio di metacinema.
Leone d’Oro nel 1997 per Hana-bi – Fiori di fuoco e Leone d’Argento al miglior regista nel 2003 per Zatōichi, Takeshi Kitano ha una forte affinità con Venezia.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: le parole con cui Barbera ha presentato Broken rage ci incuriosiscono assai: «Non vi svelerò il dispositivo narrativo davvero senza precedenti e inconsueto. Un esercizio di metacinema molto intelligente e divertente, soprattutto per chi ama Kitano».
Film fuori concorso, la prima proiezione per il pubblico è il 6 settembre in Sala Grande, ore 17.
Maria di Pablo Larraín
Dopo aver affidato a Natalie Portaman il ritratto di Jackie Kennedy (in Jackie, 2016) e a Kristen Stewart quello di Lady Diana (in Spencer, 2022), ora il regista cileno, habitué del festival di Venezia, ingaggia Angelina Jolie per raccontare gli ultimi giorni di Maria Callas, indimenticabile soprano.
Nel cast anche Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, nei panni dei due collaboratori che rimasero accanto a Callas sino all’ultimo, nel dorato soggiorno parigino in cui la diva sognava un impossibile ritorno sulle scene.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: sinceramente Jackie e Spencer non ci avevano per niente entusiasmato. Ma ora Larraín scomoda niente meno che Angelina Jolie, la diva delle dive che negli ultimi anni centellina la sua presenza sui set. L’attesa è tutta e solo per lei.
Film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2024, la prima proiezione per il pubblico è il 29 agosto in Sala Grande, ore 19.45.