Oscar 2023, tutto quello che c’è da sapere
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Oscar 2023, tutto quello che c’è da sapere

di Simona Santoni

Sarà Colin Farrell o Austin Butler, entrambi alla prima nomination, ad alzare la statuetta? Che evento shock farà il pari con lo schiaffone di Will Smith? Tra favoriti, esibizioni, record e polemiche, ecco cosa aspettarsi dalla grande notte del cinema

La notte degli Oscar 2022, che incoronò il film così politicamente corretto CODA – I segni del cuore, remake del più frizzante francese La famiglia Bélier, fu sollevata dalla noia solo dallo schiaffo a irruzione di Will Smith. Oh, sì, questo così politicamente scorretto. E idiota. Cosa aspettarci ora dalla cerimonia degli Oscar 2023? Mentre la attendiamo con la consueta trepidazione da bookmaker, ripercorriamo qui quello che sappiamo finora: dove vedere la cerimonia di premiazione della 95ª edizione degli Academy Awards, chi la condurrà, le nomination e i favoriti alla vittoria, numeri e polemiche che ci stanno preparando alla notte più echeggiante del cinema mondiale.

Chi conduce la cerimonia degli Oscar 2023

È Jimmy Kimmel l’host della cerimonia degli Oscar. Comico e conduttore televisivo americano navigato, vincitore di un Emmy Award e anche presentatore già degli stessi Emmy, è stato al timone della notte del cinema nel 2017 e nel 2018. «Essere invitato a presentare gli Oscar per la terza volta è un grande onore o una trappola», ha detto lui, con ironia commista a verità. «Ad ogni modo, sono grato all’Academy per avermelo chiesto così in fretta dopo che tutti i bravi hanno detto di no». Fu durante la sua prima conduzione che Warren Beatty e Faye Dunaway annunciarono erroneamente La La Land come vincitore dell’Oscar al miglior film, prima che la statuetta fosse giustamente assegnata a Moonlight. Uno showman abituato agli imprevisti.
Come produttore esecutivo c’è sua moglie Molly McNearney, co-sceneggiatrice e produttrice del Jimmy Kimmel Live!, talk show di successo e di lunga data by ABC.

Jimmy Kimmel
Photo by Kevin Winter/Getty Images
Jimmy Kimmel sul palco degli Academy Awards, Hollywood, 26 febbraio 2017

Quando e dove si svolge la notte degli Oscar

La 95ª edizione degli Academy Awards avrà luogo domenica 12 marzo 2023, con start sulla premiazione alle ore 8 p.m. EST (ovvero le 2 del lunedì mattino in Italia). Location consueta, il Dolby Theatre di Los Angeles, l’auditorium ubicato tra l’Hollywood Boulevard e l’Highland Avenue che dalla sua apertura nel novembre 2001 è sede abituale della cerimonia degli Oscar.

Dove vedere la cerimonia di premiazione

L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva negli Stati Uniti dalla ABC. In Italia, come consuetudine degli ultimi anni, sarà Sky a trasmettere la diretta (visibile anche in streaming su Now), su Sky Cinema Oscar® (canale 303), canale interamente dedicato ai film insigniti con la statuetta più ambita. Prima collegamento dal red carpet, quindi il via alla premiazione.

Chi si esibirà sul palco degli Oscar 2023

L’anno scorso il Dolby Theatre si è scaldato con le esibizioni di Beyoncé e Billie Eilish, contendenti all’Oscar per la migliore canzone originale. Anche se non c’è ancora l’ufficialità, sono attese performance altrettanto siderali, con Rihanna e Lady Gaga che si affrontano rispettivamente con Lift me up da Black Panther: Wakanda forever e Hold my hand da Top Gun: Maverick. Probabilmente non mancherà il ritmo travolgente indiano di Naatu Naatu di Keeravani, dal film RRR, già premiato con il Golden Globe per la migliore canzone originale.

Billie Eilish
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Billie Eilish arriva alla cerimonia degli Oscar, 27 marzo 2022, Hollywood

Le nomination e i favoriti

Sono dieci i film in corsa per l’Oscar più desiderato, quello a miglior film. Ovvero: Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger, Avatar – La via dell’acqua di James Cameron, Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) di Martin McDonagh, Everything everywhere all at once di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, The Fabelmans di Steven Spielberg, Tár di Todd Field, Top Gun: Maverick di Joseph Kosinski, Triangle of sadness di Ruben Östlund, Women talking di Sarah Polley, Elvis di Baz Luhrmann (qui l’elenco completo di tutte le nomination).

I favoriti? La commedia sci-fi action ambientata nel metaverso Everything everywhere all at once di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, regina delle candidature, ben 11, è il film da battere, per tanti motivi. Innanzitutto perché è folle, caleidoscopico, allucinato, come nessun film candidato agli Oscar mai aveva osato. E poi perché è paladino dell’inclusione, pregio che attira tanti consensi (a volte anche più delle virtù artistiche), con protagonista un’immigrata cinese trapiantata negli States (interpretata dalla bellissima malese Michelle Yeoh).
Chi potrebbe fargli lo sgambetto? La commedia nera che vira al dramma tra amici nemici irlandesi Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin), forte di nove candidature. Chi lo meriterebbe? Se non McDonagh, allora Triangle of sadness di Ruben Östlund, lo svedese che ha fatto naufragare la lotta di classe, tra zampilli di vomito e stereotipi sbeffeggianti. Chi potrebbe essere la sorpresa? Niente di nuovo sul fronte occidentale, il film di guerra tedesco che regala immagini di tragica bellezza.

Qualche numero: John Williams da record

L’iconico John Williams da record, con già cinque Oscar nell’affollata bacheca, a 90 anni è il candidato più anziano di sempre. Non fa quasi più notizia la sua nomination numero 53 – per la colonna sonora di The Fabelmans – che lo conferma come seconda persona più candidata di sempre dopo un certo Walt Disney con 59.
Dopo gli storici trionfi consecutivi come miglior regista di Chloé Zhao con Nomadland e Jane Campion con The Power of the Dog, quest’anno nessuna donna è stata nominata come migliore regista.

John Williams e Steven Spielberg
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John Williams e Steven Spielberg arrivano al 2016 American Film Institute Life Achievement Awards in onore di Williams al Dolby Theatre di Hollywood, 9 giugno 2016

Michelle Yeoh, invece, è diventata la prima donna asiatica nominata nella categoria miglior attrice protagonista: probabilmente sarà lei ad impedire a Cate Blanchett di stringere il suo terzo Oscar. Le fa compagnia Ke Huy Quan, collega di set in Everything everywhere all at once, candidato come migliore attore non protagonista: è la prima volta che attori asiatici sono nominati in più categorie di recitazione nello stesso anno.
L’edizione 95 si contraddistingue come la meno “America-centrica” di sempre: vanta il maggior numero di nomination non statunitensi nella storia degli Oscar. Al proposito, il tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale è il quindicesimo titolo a ricevere la doppia nomination di miglior film e miglior film internazionale: nel 2020 Parasite ebbe lo stesso onore e portò in Corea del Sud entrambe le statuette.
Nella categoria più vagheggiata di miglior film si distinguono due colossal: è la prima volta che sono contemporaneamente in gara due sequel, Avatar: La via dell’acqua e Top Gun: Maverick, che sono anche due film da oltre un miliardo di dollari di incassi.

Colin Farrell a Venezia
Colin Farrell a Venezia per “The Banshees of Inisherin”, 5 settembre 2022 (Photo by Jacopo Raule/Getty Images)
Colin Farrell a Venezia per “The Banshees of Inisherin”, 5 settembre 2022

Un’occhiata al quintetto che si sfida come miglior attore protagonista: dal so British Bill Nighy alla sorpresa Paul Mescal, dal redivivo Brendan Fraser allo sgargiante Elvis Austin Butler, sono tutti alla prima nomination (sì, anche Colin Farrell fino ad oggi non era mai stato preso in considerazione dall’Academy! e noi facciamo il tifo per lui).
C’è anche un piccolo primato legato all’Italia: Le pupille della nostra Alice Rohrwacher segna la prima nomination di Disney+ al premio Miglior cortometraggio.

La polemica su Andrea Riseborough

Oscar: polemiche? Benvenute!
Fortunatamente durante la cerimonia clou tutti i vincitori saranno annunciati in diretta, senza aver categorie di serie A e categorie di serie B: nel 2022 la scelta di registrare alcune premiazioni nel pre-show fu dissennata e scaturì un putiferio tra i membri dell’Academy.

Andrea Riseborough
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Andrea Riseborough

Ma non può mancare anche quest’anno una controversia e porta il nome di Andrea Riseborough. Tra la torreggiante direttrice d’orchestra Cate Blanchett di Tár, la credibilissima Marilyn Monroe by Ana de Armas di Blonde, l’instabile mamma Michelle Williams di The Fabelmans e l’eroina action Michelle Yeoh di Everything everywhere all at once, a sorpresa, c’è anche Andrea Riseborough candidata come migliore attrice protagonista, per il piccolo film indipendente To Leslie dell’esordiente Michael Morris, girato in 19 giorni. La sua interpretazione come madre alcolista e inaffidabile è stata lodata dai critici e anche da colleghe come la stessa Blanchett e Kate Winslet.
Dov’è il problema quindi? L’Academy ha aperto un’indagine per stabilire se la campagna “dal basso” fatta per sostenere la sua candidatura abbia violato o meno il regolamento sulla promozione. Il distributore del film Momentum Pictures, infatti, avrebbe organizzato una ‘campagna sostenuta da celebrità’ per far nominare Riseborough, contattando amici e colleghi dell’industria dell’intrattenimento, chiedendo di vedere il film e di condividerlo con altri in caso di apprezzamento. L’indagine dell’Academy al momento si è conclusa con un nulla di fatto. Condizionata dalla polemica, Riseborough oggi ha meno chance di stringere in mano uno stupefacente Oscar? No. Michelle Yeoh chiede di fare la storia.