Cocktail: drink alcolici particolari che fanno tendenza
(Credits: invizbk/iStock) – 11 settembre 2018

Cocktail: drink alcolici particolari che fanno tendenza

di Aldo Fresia

Dalla birra al gin, dalla tequila al rum, fino allo spumante al tè: arrivano sul mercato prodotti con sapori inconsueti e fuori dalla norma

Se è vero che stiamo assistendo a un ritorno delle bevande tradizionali e schiette, è altrettanto vero che distillatori, mastri birrai e vinificatori di ogni angolo del mondo non disdegnano la sperimentazione in cerca di sapori inconsueti e sorprendenti. Sono i nuovi cocktail dell’arte della mixology. Ecco qualche esempio, pescando tra prodotti nuovi e di qualità.

SPARKLING TEA

Il nome è un chiaro indizio: si tratta appunto di una sorta di spumante al tè. Il procedimento, segretissimo, è stato inventato dal sommelier Jacob Kocemba per conto di Fortnum & Mason: si lasciano diversi tipi di tè in infusione, poi si aggiunge vino bianco e si procede alla creazione delle bolle. Il risultato sono due bottiglie: la Rod (dieci tè inclusi, con quello all’ibisco a fare da protagonista) e la Gron (sette tè, più citronella). Esiste anche la versione analcolica, che sostituisce il vino con il succo d’uva: si chiama Bla e ha evidenti note derivate dai tè Jasmine e Darjeeling.

CÓDIGO 1530 ROSA

Il nome Rosa si riferisce al colore di questa particolare tequila, ottenuto con un procedimento azzardato, ma capace di regalare un’esperienza originalissima dal punto di vista gustativo. Normalmente, infatti, le botti nelle quali invecchia la tequila vengono tostate con fiamma viva. In questo caso invece no: siccome sono state in precedenza utilizzate per affinare un vino rosso (per la precisione un Cabernet della Napa Valley), la mancanza della tostatura produce un’interazione con il vino assorbito dal legno: da qui il colore leggermente rosato e deliziose note floreali.

BACARDI GINGER

Il punto di partenza è un classico rum ambrato, distillato a partire dal succo di canna o dalle melasse e invecchiato per un paio d’anni in botti di legno di quercia che in precedenza hanno ospitato del bourbon. L’aggiunta è fornita dallo zenzero, che apporta note dolci e speziate: un prodotto per certi versi estremo, che dà il meglio di sé nella miscelazione e che sfrutta la crescita globale dei rum ambrati, maggiore rispetto a quella registrata dai chiari e dagli scuri.

MAKAR CHERRY GIN

La Glasgow Distillery esiste dal 2014 e sta espandendo velocemente il proprio catalogo: l’ultima bottiglia parte dal loro originale dry gin, che subisce un procedimento di infusione con ciliegie fresche e pepe rosa. La frutta regala note dolci e un colore rosato, il pepe aggiunge sapori speziati che giocano di contrasto, in un equilibrio complesso e intrigante.

JUBEL BEER PEACH

Non è la prima volta che i mastri birrai aggiungono ai loro prodotti sciroppi di frutta oppure li fanno macerare insieme a frutta fresca: è un cavallo di battaglia delle lambic prodotte in Belgio, nella regione del Payottenland. In questo caso i produttori sono inglesi e la base di partenza è una lager, quindi non è acida come le lambic: l’aggiunta di sciroppo di pesca è effettuata in modo da ottenere un bel bilanciamento con l’amaro del luppolo.