David di Donatello 2022, il trionfo di Paolo Sorrentino
Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

David di Donatello 2022, il trionfo di Paolo Sorrentino

di Simona Santoni

“È stata la mano di Dio” è il miglior film. Tra l’omaggio a Monica Vitti e i premi speciali a Sabrina Ferilli e Antonio Capuano, il discorso più strampalato e prezioso è quello di Silvio Orlando

È Paolo Sorrentino, con il suo film più personale È stata la mano di Dio, il trionfatore dei David di Donatello 2022. «È veramente una grande gioia», dice ricevendo la statuetta più importante, quella al miglior film, dopo essere già salito sul palco degli studi di Cinecittà di Roma per ritirare la statuetta alla miglior regia e il David giovani assegnato da un pubblico di studenti delle superiori. «Ringrazio mia mamma, mio padre, mio fratello, mia sorella e tutta la famiglia che ho camuffato dentro il film». Per Sorrentino il sesto David dopo 23 candidature.  

È stata la mano di Dio, che ricostruisce la morte dei genitori del regista napoletano sopraggiunta all’improvviso quando era ancora un ragazzino, ha ottenuto cinque David, anche quello alla fotografia ex aequo e alla migliore attrice non protagonista a Teresa Saponangelo, ma è Freaks Out, il kolossal di Gabriele Mainetti ambientato durante gli orrori della seconda guerra mondiale, il film che ha ottenuto più premi, sei, ma per lo più tecnici.
Tre David al documentario Ennio sul grande compositore e due a Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, bel confronto di tensione e umanità tra detenuti e secondini. Giuseppe Tornatore, ritirando il premo al miglior doc, si è interrogato sul successo del film: «Credo sia dovuto a come Ennio Morricone si è raccontato, rivolgendosi al pubblico come a un amico. Dedico il premio a mia madre e a Maria Morricone (la moglie di Ennio, ndr) che ci sta seguendo».

L’invito a tornare in sala

La cerimonia di premiazione della 67^ edizione dei David di Donatello si è svolta finalmente in presenza con la sala piena e le mascherine in platea (dopo l’edizione del 2020 con gli artisti collegati dalle proprie abitazioni e quella del 2021 a capienza ridotta in sala), dietro la conduzione della strana coppia già vista al Festival di Sanremo, Carlo Conti & Drusilla Foer, ovvero garbo e lieve umorismo (spuntato). Nessun colpo di scena alla Will Smith degli Oscar a dare uno scossone  all’incedere lento e soporifero della serata, che ha messo il dito sulla crisi degli incassi al cinema e ha voluto spronare, più volte, a ritornare in sala.  
«Dobbiamo tornare in sala, senza la sala il cinema italiano muore»: è stata l’esortazione di Paolo Del Brocco di Rai Cinema, tra i produttori di Freaks Out insieme ad Andrea Occhipinti, che ha voluto dedicare il suo David ai «produttori indipendenti, perché sono più fragili, fanno più fatica a formare un film, però sono fondamentali, sono il nutrimento e il sale di questa industria».

Tra le sorprese più belle il David di Donatello alla giovanissima Swamy Rotolo: «17 anni, un record», chiosa Conti. È lei la migliore attrice protagonista, meritatamente: nel film A Chiara di Jonas Carpignano, che entra nelle viscose trame di amore e sottile ricatto di una famiglia della ‘Ndrangheta, Swamy accentra ogni emozione dello spettatore con un’autenticità viscerale. «Ringrazio Jonas, che mi ha fatto conoscere il mondo del cinema e me l’ha fatto amare», ha detto la giovanissima attrice.

David Di Donatello 2022
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Silvio Orlando, accanto a Carlo Conti, con il suo David di Donatello come migliore attore protagonista, 3 maggio 2022, Roma

I consigli di Silvio Orlando e… Monica Vitti

Il discorso più significativo, invece, bislacco e luminoso, è arrivato da un Silvio Orlando visibilmente emozionato, 64 anni e terzo David di Donatello in carriera, ora ricevuto come migliore attore, nei panni dell’enigmatico e autorevole detenuto di Ariaferma: «Non me lo aspettavo. Voglio dedicare questo premio a mia moglie», con la voce rotta. Poi rassicura: «No no, sta bene. Maria Laura, si chiama, sicuramente la persona migliore che ho conosciuto in vita mia. Poi ringrazio naturalmente Leonardo Di Costanzo, che in qualche modo mi ha costretto a fare questo film, io non lo volevo fare, davvero, lo sentivo lontano dalle mie corde abituali, non sapevo da che parte prenderlo». Per chiudere con il suo consiglio urbi et orbi: «Quest’anno con il teatro sono stato in 40 città diverse, ho fatto tanti chilometri e questi chilometri poi si vedono sulla faccia e sull’interpretazione del film. L’unica indicazione che posso dare è: muovere il culo».

Il David alla carriera ha incoronato Giovanna Ralli, 87 anni in splendida forma e pronta a partecipare al Festival di Cannes con il film Marcel!, debutto alla regia di Jasmine Trinca. I David speciali hanno omaggiato Antonio Capuano, il regista sui generis mentore di Sorrentino citato in È stata la mano di Dio, e Sabrina Ferilli, che ha scherzato così: «Già mi vedevo come il povero Leonardo DiCaprio, perché anch’io ho avuto una serie di candidature al David di Donatello e non arrivavo mai».

Suggestivo il momento “In memoriam”, con Drusilla che canta Senza fine e alle sue spalle i volti degli artisti chi ci hanno lasciato nell’ultimo anno, da Lina Wertmüller a Catherine Spaak, da Raffaella Carrà a Renato Scarpa. E poi lei, ovviamente, Monica Vitti, ricordata in video in bianco e nero, che ci affida il comandamento più prezioso: «Il cinema ha aiutato me a vivere, psicologicamente, mentalmente, professionalmente. Aiuta tutti. Aiuterà anche voi. Amatelo, come lo amo io».

David Di Donatello 2022
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Drusilla Foer e Sabrina Ferilli sul palco della cerimonia di premiazione dei David Di Donatello, 3 maggio 2022, Roma

Tutti i vincitori dei David di Donatello 2022

Miglior film
È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino

Miglior regia
Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio

Miglior produttore
Per Freaks Out Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Mattia Guerra (per Lucky Red); Gabriele Mainetti (per Goon Films); con Rai Cinema in coproduzione con Gapbusters

Migliore attrice protagonista
Swamy Rotolo per A Chiara

Migliore attore
Silvio Orlando per Ariaferma

Migliore attrice non protagonista
Teresa Saponangelo per È stata la mano di Dio

Migliore attore non protagonista
Eduardo Scarpetta per Qui rido io

Migliore sceneggiatura originale
Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella per Ariaferma

Migliore sceneggiatura non originale
Monica Zapelli e Donatella Di Pietrantonio per L’arminuta

Premio Cecilia Mangini – Miglior documentario
Ennio di Giuseppe Tornatore

Migliore esordio alla regia
Laura Samani per Piccolo corpo

Migliore autore della fotografia
Daria D’Antonio per È stata la mano di Dio e Michele D’Attanasio per Freaks Out

Miglior montaggio
Massimo Quaglia e Annalisa Schillaci per Ennio

Miglior suono
Ennio – Presa diretta: Gilberto Martinelli; Montaggio: Fabio Venturi; Creazione suoni: Francesco Vallocchia; Mix: Gianni Pallotto

Migliore scenografia
Massimiliano Sturiale e Ilaria Fallacara per Freaks Out

Migliori effetti visivi vfx
Stefano Leoni per Freaks Out

Migliori costumi
Ursula Patzak per Qui rido io

Migliore acconciatura
Marco Perna per Freaks Out

Miglior trucco
Diego Prestopino, Emanuele De Luca, Davide De Luca per Freaks Out

Migliore canzone originale
La profondità degli abissi di Manuel Agnelli per Diabolik

Miglior compositore
Nicola Piovani per I fratelli De Filippo

Miglior film internazionale
Belfast di Kenneth Branagh

Miglior cortometraggio
Maestrale di Nico Bonomolo

David speciale
Antonio Capuano

David speciale
Sabrina Ferilli

David alla carriera
Giovanna Ralli

David dello spettatore
Me contro te – Il mistero della scuola incantata

David giovani
È stata la mano di Dio