10 curiosità che ripercorrono la carriera di Raf Simons

10 curiosità che ripercorrono la carriera di Raf Simons

di Digital Team

Dagli esordi dello stilista belga, fino alla nuova co-direzione creativa di Prada. 10 punti che ripercorrono la carriera e la cifra stilistica di Raf Simons.

1. RAF SIMONS E IL FURNITURE DESIGN

Figlio di un militare e di una casalinga, Raf Simons nasce a Neerpelt, un piccolo paesino rurale del Belgio nel 1968. Si diploma in Industrial and Furniture Design al LUCA School of Arts di Genk. Nello stesso periodo, lo si ritrovava al caffè Witzli-Poetzli di Anversa con personaggi come Olivier Rizzo, Willy Vanderperre, David Vandewal e Veronique Branquinho a parlar della moda di designer minimalisti degli anni ‘90 come Helmut Lang e Martin Margiela.

2. L’INIZIO CON WALTER VAN BEIRENDONCK

Dopo aver lavorato per diverse gallerie locali, inizia la sua internship nello studio di Walter Van Beirendonck (1991-1993) diventando il braccio destro del designer appartenente al gruppo dei Six Antwerp. Fu Linda Loppa, direttrice del dipartimento moda della Royal Academy di Anversa che aveva percepito in Raf Simons una sensibilità per la moda non indifferente, a spingere il giovane ad abbandonare l’idea di diventare un furniture designer per aprire il suo omonimo marchio.

3. IL LEGAME CON L’ARTE

Oltre ad essere un rinomato appassionato e collezionista d’arte, Raf Simons più volte ha collaborato con artisti contemporanei per dar vita a liaison artistiche a regola d’arte. Con l’artista belga Peter De Potter ha stretto proprio un sodalizio fedele che lo ha portato a collaborare con il ruolo di consulente per il suo marchio oltre a fornire collage, immagini, ispirazioni e parole per le grafiche delle sue collezioni. Un’altra importantissima collaborazione é stata quella con Sterling Ruby, artista americano con cui ha realizzato la prima collezione Haute Couture autunno inverno 2012 per la Maison Dior, una collezione in cui le tele figurative di enormi dimensioni sono state plasmate secondo le silhouette del fondatore Christian Dior. Sempre insieme a Ruby, Raf Simons solo due anni dopo dalla prima collaborazione, riporta in scena un guardaroba totalmente bleachato arricchito con patch, tape di tessuto e stampe-collage che richiamano la sua visione creativa. Alla direzione creativa di Calvin Klein 205W39NYC ha portato invece in scena capi che celebravano la pratica creativa dell’artista californiano Dan Colen, e il grande Andy Warhol con grafiche che rappresentavano i soggetti delle rispettive opere d’arte.  

Calvin Klein 205W39NYC e la collaborazione con Dan Colen
Calvin Klein 205W39NYC e la collaborazione con Dan Colen

4. DALL’ARTE ALLA MUSICA

Nella sua carriera, Raf Simons ha dato prova più volte di essere affascinato anche dal settore musicale tanto da dedicare intere collezioni a band conosciute a livello mondiale. É il caso della collezione autunno inverno 1997 ispirata ai Kraftwerk, che riprendeva lo stile e l’utilizzo di colori radicali come il rosso, il banco e il nero. Con lo stesso processo, le copertine dei dischi dei Joy Division progettate da Peter Saville sono diventate stampe per la collezione primavera estate 2018. Insieme ai The xx ha presentato una capsule collection che celebra la sensibilità artistica della band britannica indie-pop, mentre di recente ha collaborato con l’artista Tom Tosseyn per Fred Perry in cui le grafiche dei vinili e i flyer dei concerti compaiono sui capi. 

Raf Simons x Fred Perry e la collaborazione con Tom Tosseyn
Raf Simons x Fred Perry e la collaborazione con Tom Tosseyn

5. LE DIREZIONI CREATIVE

Nella sua carriera Raf Simons si era distinto anche per le sue direzioni creative a capo dei timoni creativi delle Maison del lusso.  Nel 2005 era stato nominato direttore creativo di Jil Sander, quando ai tempi era di proprietà del Gruppo Prada, rimanendo in carica fino alla presentazione della collezione autunno inverno 2012. Poi nello stesso anno era passato a dirigere il dipartimento womenswear della Maison Dior subito dopo l’allontanamento di John Galliano. Dopo tre anni intensi in cui ha lavorato sui codici stilistici del marchio presentando le corrispettive collezione ready to wear e anche haute couture nel 2015 diede le dimissioni per concentrarsi sul suo marchio. Nel 2016 divenne chief creative officer di Calvin Klein. Nel dicembre 2018, Calvin Klein e Simons hanno annunciato di essersi ‘separati amichevolmente’, dopo che Calvin Klein ‘ha deciso una nuova direzione del marchio diversa dalla visione creativa di Raf Simons’. E dopo tantissimi rumors, nel 2020 è arrivata la nomina da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli con il titolo di co-direttore creativo di Prada per la collezione womenswear e menswear. 

Miuccia Prada e Raf Simons
Miuccia Prada e Raf Simons

6. LE COLLABORAZIONI

Raf Simons ha anche abbinato la sua pratica di direzione creativa a tantissimi marchi. Tra le collaborazioni più importanti troviamo la linea di accessori Eastpak, le capsule collection con Fred Perry, e per le sneakers e le calzature con Asics, Adidas e Dr. Martens. 

7. IL DOCUMENTARIO ‘DIOR & I’

Nel 2014 Raf Simons è protagonista del documentario ‘Dior & I’ che ripercorre il dietro le quinte della prima sfilata haute couture alla direzione creativa di Dior. Il documentario offre uno sguardo al processo creativo di Simons a lavoro con il nuovo atelier. 

8. LA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA

Un’altra attenzione particolare dello stilsita belga è la fotografia. Dalla celebre collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation per la collezione primavera estate 2017 dove gli scatti del celebre fotografo americano erano stampate direttamente sui capi fino alle fotografie documentaristiche di David Sims e Brian Flynn. La fotografia è sempre stata un’ispirazione fondamentale che ha caratterizzato la cifra stilistica di Raf Simons.

Raf Simons la sfilata primavera estate 2017
Raf Simons la sfilata primavera estate 2017

9. L’ESTETICA YOUTH E IL CASTING

Un altro tratto distintivo del designer belga sono le sue collezioni maschili che raccontano l’immaginario giovanile. Dall’abbigliamento streetwear e ribelle ispirato alla sua passione delle sottoculture britanniche, ai fashion show con la comparsa di fumogeni e un casting di giovani adolescenti selezionati con accurato street casting.

10. I LIBRI

Non solo semplici libri, ma oggetti cult da possedere. Il primo libro che pubblica il designer belga è “Isolated Heroes”: una raccolta di scatti del fotografo David Sims realizzati nell’estate del 1999, che coinvolge i modelli selezionati per le strade di Anversa che indossano la collezione primavera estate 2000. Nel 2003 esce il catalogo della mostra “The Fourth Sex: Adolescent Extremes” curata da Francesco Bonami, Raf Simons e Maria Luisa Frisa, una pubblicazione che è andata subito sold-out diventando un libro di culto per il fashion system. Poi nel 2005 viene pubblicato il libro Raf Simons Redux” che celebra 10 anni del marchio realizzato insieme al fedele amico e artista Peter de Potter e racchiude collezioni storiche come ‘Consumed’ e ‘Riot! Riot! Riot!’.